Sull'esempio dei polacchi, i greco-cattolici ucraini per la riconciliazione con
i russi
Una riconciliazione dei popoli ucraino e russo sulla scorta del processo già intrapreso
da da russi e polacchi e sancito dalla Dichiarazione congiunta firmata il 17 agosto
a Varsavia dal Patriarca di Mosca, Kirill, e dall'arcivescovo di Przemysl dei Latini,
Józef Michalik, presidente della Conferenza episcopale polacca. È quanto auspicato,
domenica scorsa, in occasione della consacrazione della cattedrale della Trasfigurazione
di Cristo, l'arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyc, Sviatoslav Shevchuk. Mons. Shevchuk
è dunque tornato a tendere la mano alla Chiesa ortodossa russa, affermando che senza
un dialogo con il Patriarcato di Mosca è impossibile attenuare i contrasti che oppongono,
spesso, ucraini e russi, e “se si cerca in qualche modo – ha spiegato il presule ripreso
dall’Osservatore Romano – di risolvere le dolorose questioni del passato come cristiani,
alla luce del Vangelo, e di guarire la nostra memoria con il solo mezzo della riconciliazione,
allora possiamo creare qualcosa di costruttivo”. “Non abbiamo sentito per cosa i polacchi
perdonano i russi – ha detto ancora mons. Shevchuk – e per cosa la Chiesa ortodossa
intenda scusarsi con la Chiesa latina in Polonia. Forse questo sarà anche detto un
giorno. Ma è stato dato un esempio molto forte, è stato lanciato un appello alla riconciliazione”.
(M.G.)