Dal Meeting un appello per aiutare i cristiani in Iraq e nei Paesi arabi
La prima cosa che
voglio dire, dice a 105FM dal Meeting di Rimini. Il prof. Mehdat, docente universitario
a Baghdad, è che i cristiani vivono in Iraq fin dal I secolo. Negli ultimi 50 anni,
sono stati i cristiani a costruire l’Iraq. Cristiani erano i medici, gli insegnanti,
gli infermieri. Ora siamo sempre di meno. Negli ultimi 30 anni siamo diminuiti tantissimo:
siamo passati dal 20 al 5 per cento della popolazione irachena. La vita dei cristiani
non è certo semplice, ma varia da città a città e anche da un quartiere all’altro.
Però devo dire che il nostro vero problema è la presenza di gente che s’ingegna a
creare i problemi: c’è gente che vuole distruggere, distruggere il Paese e anche le
persone. I cristiani iracheni si sentono abbandonati dalla comunità internazionale.
E chiedo un aiuto per fronteggiare tutte quelle forze che nei Paesi arabi indeboliscono
la presenza dei cristiani. Non bisogna lasciarle fare, perché l’obiettivo di questi
poteri è colpire i cristiani del Medio Oriente. Dobbiamo avere il coraggio di
contrastare queste forze. Quaranta anni fa, la situazione dei rapporti tra cristiani
e musulmani era migliore di oggi. Il problema è il governo che non dà sicurezza e
non può garantirla, perché è debole. L’Iraq è un Paese veramente molto stanco. Ora
la situazione economica è migliorata, ma la vita sociale è peggiorata perché non c’è
sicurezza e non c’è tranquillità. Quindi, anche se è migliorata la situazione economica,
senza sicurezza, il popolo non può vivere. (a cura di Federico Piana)