Confartigianato, Guerrini: per rilanciare il Paese si abbassino i costi della burocrazia
Il governo sta lavorando ad una defiscalizzazione per le nuove infrastrutture non
sostenibili, sotto un profilo finanziario, con l'attuale gravame di Iva. Lo ha detto
il vice ministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia al Meeting di Rimini. E si attendono
novità anche dal nuovo pacchetto per lo sviluppo previsto per settembre. Alessandro
Guarasci ha sentito il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini:
R. – Servono
opportuni decreti, perché la fase dei contributi "a pioggia" è definitivamente finita.
Si apre un’interessante fase di opportunità, che dovrebbe consentire a chi ha ancora
voglia di investire in questo Paese di poterlo fare, riducendo i costi della burocrazia,
attraverso, quindi, iniziative che semplifichino; e a chi ha voglia di investire nelle
famiglie, attraverso ristrutturazioni, attraverso investimenti per la famiglia e la
casa, di poterlo fare con oneri più bassi rispetto a quelli che abbiamo pagato fino
adesso.
D. – Sul cuneo fiscale, però, mi sembra che ogni speranza sia persa,
perché il governo già l’ha detto: non ci sono i soldi per abbassare le tasse...
R.
– Si possono però trovare tante altre forme di riduzione di pressione fiscale, attraverso
le migliaia di adempimenti che gravano su famiglie e imprese e che possono essere
rimosse. Noi confidiamo nel decreto sulle “start up”, che dovrebbe avere la luce nelle
prime settimane di settembre, dove sono contenute tante cose positive per chi abbia
voglia e desiderio di intraprendere un’impresa in un Paese, il nostro, che ha il record
di imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni.
D. – In questo momento
di crisi economica, lei vede un ruolo fondamentale per i cattolici impegnati in politica
e nel sociale? Insomma, serve una nuova offerta politica, secondo lei?
R. –
Io credo che serva soprattutto il rinnovamento della classe dirigente di questo Paese,
che da troppo tempo non è stata rinnovata a causa di meccanismi elettorali, che non
ne hanno consentito il ricambio. E credo, come in tutti i momenti difficili di questo
Paese, che il ruolo dei cattolici sia determinante per passare da una politica, che
è stata caratterizzata in questi ultimi decenni dall’opportunismo e dall’appartenenza,
a una politica che vada nella direzione del bene comune. D. – Dunque mi sembra
continuando anche l’opera di risanamento di Monti. Ma sempre con l’attuale premier
come punto di riferimento...
R. – Spetta al diretto interessato dare disponibilità
di prospettiva, che, devo dire, fino adesso non ha dato. A me sembra di poter dare
un giudizio positivo dell’operato del governo Monti e se verranno attuati questi importanti
decreti lo sarà ancora di più. Credo che potrà lasciare il segno per un’esperienza
politica di prospettiva futura, alla quale si potranno anche collegare tante parti
del nostro Paese, che hanno interessi economici e sociali e che hanno una cultura
fondata sulla Dottrina sociale della Chiesa e un’appartenenza cattolica.