Zambia: no dei vescovi a definizione costituzionale del Paese come “nazione cristiana”
I vescovi dello Zambia auspicano che l'attuale processo di revisione costituzionale
abbia finalmente successo, dopo i precedenti tre tentativi falliti di scrivere una
nuova Costituzione e ribadiscono la propria contrarietà a inserire nel suo preambolo
la definizione dello Zambia come una "nazione cristiana". Secondo i presuli, “un Paese
non può praticare i valori e i precetti del cristianesimo, mediante una mera dichiarazione”.
È quanto afferma un documento inviato al Comitato tecnico incaricato di redigere la
nuova Legge fondamentale. “Il principio della separazione tra Stato e religione –
si legge nel testo pervenuto all’agenzia Fides – non deve andare perduto. Affermare
che lo Zambia è una nazione cristiana entrerebbe in contraddizione con il carattere
multireligioso della società zambiana riconosciuto nel preambolo della prima bozza
del Comitato tecnico”. Nel documento, i presuli presentano anche alcune loro proposte
per la nuova carta costituzionale che a loro avviso dovrebbe escludere l'introduzione
di norme che prevedano la pena di morte e l'aborto. Tra le altre proposte presentate
dalla Conferenza episcopale, vi sono norme sulla cittadinanza e sullo sfruttamento
delle risorse naturali del Paese. I vescovi zambiani sono intervenuti più volte sulla
riforma della Costituzione che il Paese attende ormai da diversi anni. Anche nelle
precedenti occasioni si erano detti contrari all’idea di una religione di Stato cristiana.
(L.Z.)