2012-08-21 12:38:50

Ilva, un campanello di risveglio


di Suor Teresina Dessupoiu (Missionarie del Sacro Costato), da Taranto
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La chiusura dell'Ilva sarebbe stata catastrofica. Lo stabilimento ha cambiato negli anni l'economia della città, anche se ora i cittadini non possono più confidare nell'Ilva di turno. La gente ora è in difficoltà, si sente destabilizzata. Le attività legate al mare, altra enorme risorsa solo potenziale, sono occupate dalla Marina militare. Nonostante dunque per i cittadini gli spazi di risollevamento economico e sociale siano pochissimi, questa esplosione giuridica e mediatica attorno al siderurgico può e deve servire da scossone virtuoso per valorizzare l'imprenditoria locale, che esiste, ne sono una testimonianza i ragazzi che noi aiutiamo.
Risanare l'Ilva sul piano ambientale continuando a produrre: è il senso delle motivazioni del Tribunale del Riesame di Taranto che si è pronunciato sul ricorso dell'azienda contro l'ordinanza del gip che aveva apposto i sigilli a sei aree del siderurgico. "Non ci poteva essere soluzione diversa se non si volevano disattendere le situazioni reali della città di Taranto", commenta Suor Teresina, conosciuta da tutti in città per l'opera di formazione professionale dei giovani nel settore della ristorazione e in quello turistico. In collaborazione con l'intera Chiesa locale, da una decina d'anni ha sottratto alle insidie della strada moltissimi giovani, il 70% dei quali è riuscito, grazie ai corsi organizzati dalla congregazione, a trovare lavoro. "C'è da dire - aggiunge la religiosa - che ora stanno venendo piano piano fuori i nomi di altre fabbriche inquinanti nella nostra zona, di cui non si è finora fatto menzione, tutti presi dall'incriminazione dell'Ilva". (a cura di Antonella Palermo)







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