Siria: ancora scontri a Damasco e ad Aleppo. Incontro Hollande-Brahimi
Ancora violenze a Damasco e ad Aleppo, costate la vita ad almeno 20 persone. E’ di
oltre 5000 morti il bilancio delle vittime durante il periodo di Ramadan. A Parigi,
intanto, il presidente francese Francois Hollande, al termine di un incontro all'Eliseo
avuto con il neo inviato di Onu e lega Araba, Lakhdar Brahimi, ha dichiarato che non
ci può essere alcuna soluzione politica in Siria fino a quando Bashar al Assad non
avra' lasciato il potere''. Il servizio di Marina Calculli:
Le
bombe hanno ricominciato a piovere su Damasco fin dalle prime luci dell’alba e si
combatte intensamente anche ad Aleppo, dove oggi un giornalista giapponese è stato
ucciso. Intanto l’opposizione denuncia una catastrofe umanitaria a Herak, nei pressi
di Deraa. La festa dell’Aid al-Fitr, con cui si chiude il Ramadan, non è mai stata
celebrata così poco come quest’anno in Siria. E nel giorno in cui l’ONU ha richiamato
i suoi osservatori dal paese, Lakhdar Brahimi, nuovo emissario del Palazzo di Vetro
per la Siria, ha detto che la guerra civile “deve terminare”. Replica secca dal ministro
degli esteri siriano Muallem: “la guerra civile non è la realtà. In Siria ci sono
terroristi salafiti appoggiati da paesi noti” – ha detto il ministro. Oggi intanto
un quotidiano russo ha pubblicato la notizia della morte di un alto dirigente siriano
morto a Mosca. La salma sarebbe stata riportata a Damasco in un aereo privato. Secondo
indiscrezioni potrebbe trattarsi di Maher al- Assad, fratello del presidente, ferito
nell’esplosione di fine luglio in cui era morto anche il cognato di Bashar. Continua
invece il giallo sul vice raìs al Sharaa, la cui defezione annunciata era stata smentita
poi dal regime. al-Shaara non è più comparso e adesso alcuni pensano che sia già in
esilio, pronto ad annunciare un nuovo governo.