Rwanda: la Caritas in aiuto dei rifugiati congolesi
Coperte, stoviglie, abiti, kit igienici, stuoie, saponi: sono gli aiuti che la Caritas
del Rwanda ha portato, in questi giorni, ai rifugiati congolesi del campo di Kigeme,
situato nella diocesi di Gikongoro, nel sud del Rwanda. Tali aiuti, informa una nota,
si iscrivono nell’ambito di un più ampio progetto umanitario per gli sfollati del
Nord Kivu e che coinvolge altre Caritas locali, ovvero quelle di Congo, Goma, Butembo
e Nyundo. Ulteriori contributi sono giunti, inoltre, dalla Caritas italiana, tedesca,
spagnola, austriaca, giapponese, canadese, coreana e irlandese. Situato a una quindicina
di km da Gikongoro, il campo profughi di Kigeme ospita, attualmente, 11.812 persone
ed è posto in cima ad una collina spoglia e dal terreno arido. Intanto, continua a
essere drammatica la situazione nel Nord Kivu, dove da diverso tempo si affrontano
l’esercito regolare (Fardc) e i ribelli del Movimento del 23 marzo (M23), formato
da ex combattenti della ribellione tutsi congolese del Congresso nazionale per la
difesa del popolo (Cndp), integrati nell’esercito sulla base di un accordo di pace
firmato con Kinshasa nel marzo 2009 e di cui rivendicano la piena applicazione. Il
Cndp è sotto la direzione del generale latitante, Bosco Ntaganda, sul quale spicca
un mandato d’accusa per crimini di guerra emesso nel 2006 dalla Corte penale internazionale
(Cpi) per l’arruolamento di bambini e altri crimini commessi nel corso della Guerra
dell’Ituri, combattutasi tra il 2002 e il 2003. (I.P.)