Memoria di San Bernardo. Il Papa: la verità nella carità, obiettivo di una sana discussione
teologica
La teologia sia sempre alimentata dalla preghiera e dalla contemplazione se non vuole
trasformarsi in vano esercizio intellettuale: è quanto afferma Benedetto XVI parlando
di San Bernardo di Chiaravalle, di cui oggi la Chiesa celebra la memoria liturgica.
Il Papa ha dedicato tre catechesi a questo Santo abate cistercense vissuto nel XII
secolo. Il servizio di Sergio Centofanti:
Il dibattito
teologico nella Chiesa esiste da sempre. Nel XII secolo uno dei contrasti più accesi
fu quello tra San Bernardo e Abelardo. San Bernardo – ricorda Benedetto XVI – era
uno dei massimi esponenti della cosiddetta teologia del cuore che mirava a “promuovere
l’esperienza viva e intima di Dio”:
“Per Bernardo, infatti, la vera conoscenza
di Dio consiste nell’esperienza personale, profonda di Gesù Cristo e del suo amore.
E questo ... vale per ogni cristiano: la fede è anzitutto incontro personale, intimo
con Gesù, è fare esperienza della sua vicinanza, della sua amicizia, del suo amore,
e solo così si impara a conoscerlo sempre di più, ad amarlo e seguirlo sempre più.
Che questo possa avvenire per ciascuno di noi!” (Udienza generale, 21 ottobre 2009)
Abelardo,
da parte sua, tendeva a risolvere le questioni fondamentali su Dio con le sole forze
della ragione, mettendo in discussione, talora, le stesse verità della fede:
“San
Bernardo, invece, solidamente fondato sulla Bibbia e sui Padri della Chiesa, ci ricorda
che senza una profonda fede in Dio, alimentata dalla preghiera e dalla contemplazione,
da un intimo rapporto con il Signore, le nostre riflessioni sui misteri divini rischiano
di diventare un vano esercizio intellettuale, e perdono la loro credibilità”. (Udienza
generale, 21 ottobre 2009)
Il Papa ricorda che quel confronto teologico
si concluse con una piena riconciliazione tra i due. Abelardo riconobbe i suoi errori.
Una vicenda – spiega Benedetto XVI – che mostra “l’utilità e la necessità di una sana
discussione teologica”, tenendo fermo il punto di riferimento del Magistero:
“In
entrambi prevalse ciò che deve veramente stare a cuore quando nasce una controversia
teologica, e cioè salvaguardare la fede della Chiesa e far trionfare la verità nella
carità. Che questa sia anche oggi l’attitudine con cui ci si confronta nella Chiesa,
avendo sempre come meta la ricerca della verità”. (Udienza generale, 4 novembre 2009)