Fine del Ramadan segnata da violenze nel Caucaso Russo
Nuova fiammata di violenze nelle Repubbliche caucasiche russe a maggioranza musulmana.
Nello scorso fine settimana due distinti attentati hanno colpito il Daghestan e l’Inguscezia,
lasciando sul terreno otto morti e oltre 20 feriti. Il servizio di Marco Guerra:
Almeno sette
agenti di polizia russi sono rimasti uccisi e altre 12 persone ferite si contano nella
Repubblica nord caucasica dell'Inguscezia, nella Federazione russa, in un attacco
kamikaze compiuto domenica, durante i funerali di un ufficiale ucciso il giorno prima
a seguito di un agguato. L’attentatore è riuscito a introdursi nell’abitazione dell’ufficiale
ucciso dove era in corso la cerimonia funebre, alla presenza di diversi esponenti
delle forze dell’ordine. Poche ore prima, nella limitrofa Repubblica del Daghestan,
nella città di Khasavyurt, due uomini armati hanno aperto il fuoco in una moschea
sciita ferendo otto persone. La polizia ha inoltre ritrovato un grosso ordigno artigianale
inesploso che è stato prontamente disinnescato.
In concomitanza con la fine
del Ramadan, è dunque tornata alta la tensione nelle Repubbliche caucasiche da anni
teatro di incessanti violenze tra le forze dell’autorità centrale di Mosca e i ribelli
separatisti, intenzionati a stabilire uno stato islamico nel Caucaso russo.