2012-08-20 15:00:09

Camerun: a settembre il secondo Congresso panafricano del laicato cattolico


Sostenere i fedeli laici dell’Africa, in un momento in cui viene chiesto loro di “approfondire la vocazione cristiana”, in vista dell’imminente inizio dell’Anno della fede. È l’obiettivo dichiarato del Congresso panafricano del laicato cattolico che si terrà dal 4 al 9 settembre prossimi, a Yaoundé, capitale del Camerun, sul tema “Essere testimoni di Gesù Cristo in Africa oggi”. Secondo quanto riferisce l’Osservatore Romano, ai lavori sono attesi trecento delegati, provenienti dalle Conferenze episcopali, dalle associazioni e dai movimenti diffusi in tutta l’Africa: una realtà giovane, se si pensa che la fascia d’età tra i 15 e i 24 anni rappresenta più del 20% della popolazione africana e che il 42% degli abitanti del continente hanno oggi meno di 15 anni. Tra i luoghi scelti per la celebrazione del Congresso, la cattedrale di Yaoundé e la basilica minore Regina degli Apostoli di Mvolyé. Dopo un’analisi della situazione geopolitica e delle priorità della Chiesa nel continente, i partecipanti si confronteranno sulla vocazione e sulla missione dei fedeli, facendo riferimento alla magna charta dell’apostolato dei laici, l’Esortazione apostolica Christifideles laici (1988), cercando di cogliere le peculiarità della loro vocazione in un contesto così particolare e insistendo sulla necessità di un’adeguata formazione. Altri documenti fondamentali di riferimento sono l’Enciclica di Giovanni Paolo II Redemptoris missio (1990), le due Esortazioni apostoliche che hanno fatto seguito ai Sinodi dei vescovi africani, l'Ecclesia in Africa (1995) e l'Africae munus (2011). Per quanto riguarda il contesto ecclesiale, l’idea guida sarà quella della Chiesa “Famiglia di Dio” e l’attenzione verrà posta sulla corresponsabilità dei laici nella costruzione della comunione. In questo ambito, sarà avviata una riflessione sulla stagione aggregativa e sulla presenza di nuovi movimenti e comunità ecclesiali nel continente. Particolare attenzione sarà data all’impegno nei molteplici ambiti della vita pubblica e per la giustizia, la pace e la riconciliazione, cui verrà dedicata per intero l’ultima giornata dei lavori. (M.G.)







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