Meeting di Rimini. Il Papa: l'uomo accetti di essere creatura di Dio. Monti: vedo
l'uscita dalla crisi
Al via ieri mattina alla Fiera di Rimini la XXXIII edizione del Meeting per l’Amicizia
fra i popoli. Il tema di quest’anno – La natura dell’uomo è rapporto con l’Infinito
– è al centro del messaggio autografo - reso noto sabato pomeriggio - inviato da Benedetto
XVI a mons. Francesco Lambiasi, vescovo della cittadina romagnola. Messaggio anche
del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, che sottolinea come
sia necessario individuare modelli di sviluppo e parametri nuovi di benessere attenti
ai principi di equità e solidarietà. Al Meeting è intervenuto, ieri pomeriggio, il
premier Mario Monti. Il servizio del nostro inviato Federico Piana:
E’ un
presidente del consiglio ottimista. Parlando ad una platea composta soprattutto da
giovani, Mario Monti guarda alla crisi mondiale con un pizzico di fiducia per il futuro:
"Un anno fa - ha detto - la cisi era peggiore di oggi ma non ce ne rendevamo conto.
Ora vedo uno spiraglio in fondo al tunnel”. Motore di questa speranza, ha spiegato
il premier, sono i giovani, per i quali il governo si sta impegnando in modo particolare
“migliorando università, ricerca, scuola e mondo del lavoro”. Al centro del discorso
del premier anche i rapporti con l’Europa. In sostanza, Monti ha ribadito che la casa
comune europea deve essere sostenuta e consolidata grazie a governi che sappiano mettere
in pratica politiche economiche e sociali responsabili e lungimiranti: “Sarebbe una
iattura- ha messo in guardia Monti- se l’euro, per nostra colpa, divenisse fattore
di disgregazione”. Applausi a scena aperta, il professore li ha incassati quando
ha parlato di lotta all’evasione e del suo desiderio di consigliare alla Rai di non
usare, nei servizi giornalistici dedicati agli evasori, il termine di ‘furbetti’.
“Perché- ha chiosato il premier- non si possono trasmettere neppure in modo subliminale
disvalori che distruggano la società italiana”.
Il tema di quest’anno – La
natura dell’uomo è rapporto con l’Infinito – è dunque al centro del messaggio
di Benedetto XVI. Da Rimini, il nostro inviato, Federico Piana:
“Parlare dell’uomo
e del suo anelito all’infinito - ha scritto il Papa nel messaggio inviato a mons.
Francesco Lambiasi vescovo di Rimini - significa innanzitutto riconoscere il suo rapporto
costitutivo con il Creatore. L’uomo è una creatura di Dio”. Eppure, ha proseguito
Benedetto XVI, “oggi questa parola – creatura – sembra quasi passata di moda: si preferisce
pensare all’uomo come essere compiuto in se stesso e artefice del proprio destino”.
Ma nonostante l’uomo tenti di sottrarsi a questo rapporto costitutivo con Dio, il
suo cuore va comunque a caccia dell’infinito, seppure in direzioni sbagliate: “Inizia
una ricerca affannosa e sterile di falsi infiniti – spiega il Santo Padre – che possano
soddisfare almeno per un momento”, ma che conducono a mete pericolose”, come - ammonisce
il Papa – “alla droga, alla sessualità vissuta in modo disordinato, al successo ad
ogni costo e persino a forme ingannatrici di religiosità”. “Per ritrovare veramente
se stesso e la propria identità – ha raccomandato ancora Benedetto XVI – l’uomo deve
ritornare a riconoscersi creatura, dipendente da Dio. Al riconoscimento di questa
dipendenza – che nel profondo è la gioiosa scoperta di essere figli di Dio – è legata
la possibilità di una vita veramente libera e piena”. Ad aprire ufficialmente questa
prima giornata di Meeting, la Messa celebrata dal vescovo di Rimini, mons. Francesco
Lambiasi.