2012-08-17 19:25:48

Siria: ancora vittime e profughi. Drammatico l'appello dell'arcivescovo di Aleppo


''Il regime siriano deve essere abbattuto, e rapidamente''. Così il ministro degli Esteri francese, dopo aver visitato il campo di profughi siriano di Oncupinar in Turchia. Laurent Fabius denuncia le storie di violenza della gente fuggita, oltre 170mila persone, secondo l’Onu. E oggi i combattimenti si sono concentrati tra Aleppo e la periferia di Damasco, mentre è giunta conferma ufficiale della nomina del diplomatico algerino Brahimi a nuovo inviato speciale di Onu e Lega Araba in Siria. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3


Continua la fuga di civili e disertori siriani oltre i confini, oltre 170mila le persone registrate, secondo l'Onu. Si scappa verso la Giordania, la Libia,l'Irak ma soprattutto verso la Turchia. E proprio in un campo profughi turco oggi la visita del ministro degli esteri francese. Laurent Fabius ha raccolto le voci sofferenti delle persone scappate per lo più da Azaz e Aleppo, Latakia e Idlib e ai giornalisti ha detto :"Bashar al Assad non meriterebbe di essere sulla terra". Sono parole forti ma che nulla possono sulla violenza che anche oggi ha colpito la zona aeroportuale e molti quartieri di Aleppo e la periferia di Damasco. Per ora senza alcuna conferma la notizia data dalla tv Al arabya che in mano ai ribelli ci sarebbero anche 14 missili terra-aria Stinger, di fabbricazione Usa, in grado di abbattere qualsiasi velivolo seguendo la traccia di calore dei motori. Lenta è ancora l’azione diplomatica, prossimo incontro giovedì tra Francia e Germania, mentre l’Onu muove sullo scacchiere della mediazione una nuova pedina con poteri rinforzati e il supporto internazionale. Si tratta dell’algerino Brahimi sostituto ufficiale di Annan come inviato speciale Onu e Lega Araba in Siria . ''La promozione di una risoluzione pacifica del conflitto attraverso gli strumenti diplomatici, resta una priorita' assoluta per noi", ha ribadito il Segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon.

E dalla Siria giunge il drammatico appello dell’arcivescovo cattolico dei greco-melkiti di Aleppo, Jean-Clément Jeanbart, intervistato dalla collega del programma inglese, Tracey McClure: RealAudioMP3

R. - “Chiedo alla comunità internazionale, chiedo ai cristiani d’Europa, d’America e di tutto il mondo, chiedo ai governi di avere pietà di questo popolo siriano e di fare tutto il possibile per spingere tutti quanti a sedersi attorno ad un tavolo per dialogare, trovare una riconciliazione e risolvere questo problema in modo civile, umano. La guerra non fa che distruggere, non fa che uccidere: è una guerra fratricida. Smettiamola di sostenere i belligeranti: chiedo questo all’Occidente ed anche alla Russia, alla Cina, all’Iran, a tutti, perché spingano le due parti ad accettare il dialogo, a trovare un compromesso, un modo per risolvere questo problema che sia soddisfacente per tutti. Prego e supplico tutti di fare il possibile per salvaguardare migliaia e migliaia di persone che muoiono per niente, perché così non si risolverà il problema. La guerra non risolve il problema, la guerra non può che portare la morte e la desolazione”.







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