In Brasile, la Settimana della famiglia. Mons. Petrini: evento fruttuoso per tutta
la Chiesa
In Brasile, si conclude oggi la Settimana nazionale della famiglia, organizzata dalla
Conferenza Episcopale brasiliana sul tema “La famiglia, il lavoro, la festa”. Per
conoscere le iniziative e il significato dell’evento, Marco Guerra ha intervistato
mons. Giovanni Carlo Petrini, vescovo di Camaçari e membro della Commissione
episcopale nazionale della Pastorale per la famiglia e la vita:
R. – La settimana
della famiglia sta diventando, ogni anno di più, un evento importantissimo nella Chiesa
brasiliana: non solo le diocesi, ma sempre di più le parrocchie organizzano momenti
di incontro, di riflessione, di festa. Poi, la Conferenza Episcopale organizza già
da diversi anni, proprio per questo periodo, un libretto con la possibilità di fare
incontri, riflessioni, momenti di preghiera in piccoli gruppi di famiglie. Quindi,
si intrecciano da una parte queste attività capillari di gruppi di famiglie - che
si ritrovano non solamente nel mese di agosto – dall’altra anche questi momenti più
grandi, per esempio a livello cittadino: tavole rotonde, testimonianze, ma anche momenti
di festa. Quindi, direi che la Settimana della famiglia sta riscuotendo un esito molto
positivo in Brasile.
D. – Il tema scelto è: “La famiglia, il lavoro, la
festa”. Perché?
R. – Abbiamo richiamato il VII Incontro mondiale delle
famiglie - avvenuto a Milano, tra fine maggio e inizio giugno, alla presenza del Papa
- che aveva come tema centrale proprio “La famiglia, il lavoro e la festa”. Anche
noi riprendiamo questo tema, attingendo specialmente ai contributi del Papa. Questo
diventa un bellissimo spunto per capire l’importanza della cattolicità: non facciamo
solo il cammino di una parrocchia, di un gruppo o anche di una diocesi, ma insieme
con tutta la Chiesa e così riaffermiamo questa dimensione cattolica. D’altra parte
il tema del lavoro e della festa sono importantissimi per il bene della famiglia:
soprattutto quello del lavoro diventa un tema delicato, perché rischia di assorbire
così fortemente le energie delle persone e sottrae tempo alla convivenza familiare.
Quindi, cercare di rafforzare i vincoli familiari è un obiettivo fondamentale.
D.
– Qual è la situazione delle famiglie in Brasile?
R. – E’ molto delicata: la
cultura attuale non favorisce l’unità e la solidità del vincolo familiare. La sfida
più grande è riabbracciare l’orizzonte della vita di famiglia come dono totale e sincero,
di sé per il bene dell’altro. Il clima di individualismo esagerato porta a cercare
non più il dono di sé per il bene dell’altro, ma il benessere individuale anche con
il sacrificio dell’altro. Per esempio: quando il supremo tribunale federale decide
di rendere legittimo l’aborto di bambini portatori di anencefalia per "non sacrificare"
tanto la madre... Ecco, questa è la sfida: riprendere l’orizzonte cattolico, che tende
ad essere soffocato da questa mentalità eccessivamente individualista.
D. –
Cosa fa la Chiesa locale per aiutare le famiglie brasiliane?
R. – Creare gruppi
di famiglie, piccole comunità di famiglie che possano incontrarsi periodicamente per
un momento di condivisione della loro vita, momento di preghiera, di canto, di lettura
del Vangelo e poi, certamente, affrontare un tema – il lavoro, la festa, l’educazione
dei figli, le difficoltà finanziarie – perché una famiglia che vive da sola diventa
più fragile. Invece, quando le famiglie si incontrano ed insieme pregano, insieme
leggono il Vangelo, diventano più solide, più forti. Questo è l’impegno più grande
che la pastorale familiare oggi ha assunto in Brasile.
D. – Cosa chiedete alle
istituzioni?
R. – La famiglia deve essere preservata nella sua identità, quindi
la prima cosa è questa: gli organi di governo, il congresso nazionale abbiano totale
rispetto per la famiglia costituita da un uomo e da una donna, aperta per generare
figli ed educarli. In secondo luogo chiediamo che sia dato un appoggio alle famiglie
in difficoltà. Le politiche pubbliche sono sane e buone quando rafforzano i vincoli,
quando rendono più facile il rapporto tra marito e moglie, il rapporto tra genitori
e figli.