Grande festa in Brasile per la fine dell’Anno clariano
Si sono concluse, in questi giorni, a Canindè - una cittadina dello Stato brasiliano
del Cearà – le celebrazioni per l’anno Clariano, indetto per commemorare gli 800 anni
della “vocazione di Santa Chiara”. Organizzato dalla Famìlia Franciscana Brasileira,
di cui fanno parte 164 Congregazioni, l’anno si è chiuso con un Congresso cui hanno
partecipato 1.500 persone tra religiosi e religiose, monache clarisse e clarisse cappuccine,
membri dell’Ordine Francescano Secolare e giovani della Gifra, la Gioventù Francescana.
La scelta del luogo non è stata casuale, ma “imposta” dalla presenza a Canindè del
famoso Santuario di San Francesco stimmatizzato, raggiunto ogni anno da oltre
un milione di persone provenienti soprattutto dal Nord Est del Paese, la zona in cui
un’endemica siccità rende estremamente difficile la vita della gente che vede in San
Francesco il consolatore delle proprie “piaghe”. Per tre giorni, dal 9 al 12 agosto,
i francescani hanno "invaso" le vie strette e assolate della cittadina brasiliana,
familiarizzando con la gente, che ha visto in loro la letizia e la fratellanza predicate
da San Francesco, un Santo che essa venera con una fede semplice, viva e plurisecolare,
al punto che la città è considerata l’“Assisi brasiliana”. Il Congresso si è chiuso
con una solenne concelebrazione, seguita da una “ciranda” (danza accompagnata dal
canto dall’inno composto per la circostanza) e dalla distribuzione del pane a tutti
i presenti, in ricordo del miracolo avvenuto quando Santa Chiara, nel piccolo refettorio
di San Damiano e su invito di Papa Gregorio IX, benedisse il pane su cui restò impressa
la croce. Il movimento francescano è composto, in Brasile, da 30.560 unità, divise
tra i quattro Ordini maschili, le Clarisse, l’Ordine Francescano Secolare e il movimento
giovanile. Un “piccolo esercito” che vuol far rivivere nel popolo brasiliano l’intramontabile
spirito di Assisi, fondato sulla povertà e sulla letizia che vengono da un serio attaccamento
al Vangelo. (A cura di padre Egidio Picucci)