2012-08-13 09:08:55

Il Santuario mariano di Guardia Sanframondi si prepara alla festa dell'Assunta


Con l’approssimarsi della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, nelle comunità cristiane di tutto il mondo fervono i preparativi per festeggiare la ricorrenza liturgica. Celebrazioni particolarmente sentite nei santuari mariani dedicati a Maria Assunta come quello della Basilica Pontificia di Guardia Sanframondi, nel Beneventano. Per conoscere gli antichi riti che ogni sette anni accompagnano i solenni festeggiamenti e il rapporto dei guardiesi con la Madonna, Marco Guerra ha intervistato il rettore del Santuario, padre Filippo Lonardo:RealAudioMP3

R. – I nostri antenati hanno sempre avuto un amore particolare e filiale nei riguardi della Vergine Assunta. E’ un legame antichissimo, perché l’unica chiesa parrocchiale era dedicata alla Madonna Assunta. E’ un legame che si perde negli anni: già dal Medio Evo in poi si può parlare di questo legame nei riguardi della Vergine Assunta del popolo di Guardia. Soltanto nel 1950 è stato dichiarato Santuario mariano e poi nel 1989 è stata dichiarata anche Basilica Minore Pontificia.

D. – I cortei processionali sono una manifestazione di spiritualità convinta e vissuta, che va al di là dell’aspetto devozionale…

R. – Una cosa è la festa religiosa in onore della Vergine Assunta che facciamo ogni anno. Poi ogni sette anni si tengono i nostri riti - riti penitenziali - in onore della Vergine Assunta, durante i quali ogni rione presenta dei quadri che riguardano la vita della Chiesa: vengono poi in chiesa due giorni e la domenica c’è la grande processione con l’immagine della Madonna. I nostri riti settennali in onore dell’Assunta sono ormai patrimonio dell’umanità, perché sono conosciuti in tutto il mondo.

D. – Tradizione che si apre anche ai nuovi media. Le celebrazioni potranno essere seguite infatti anche sulla vostra webtv?

R. – Sì, anche le celebrazioni di Natale, di Pasqua, i grandi eventi vengono trasmessi attraverso il nostro sito: ci sono tanti guardiesi, devoti della Madonna, che sono residenti in tante parti del mondo. Lo facciamo soprattutto per loro, perché così si sentono più vicini al loro paese natio.

D. – Quindi l’Assunzione diventa anche un momento di riscoperta della vita comunitaria…

R. – La Festa dell’Assunta è la festa per eccellenza. A Guardia la chiamiamo la Festa di Santa Maria: un titolo antichissimo e questo proprio perché c’è un amore filiale nei riguardi della Madonna che è qualcosa di eccezionale, qualcosa che è scritto nel Dna di ogni guardiese, ovunque si trovi a vivere per motivi di lavoro o per altri motivi – anche soltanto se si trova in vacanza – sente questo amore per la Vergine Assunta, che veneriamo. La Vergine Assunta ci richiama un poco alla nostra dimensione finale: quale sarà la nostra sorte futura come Maria, assunta in cielo in anima e corpo, un giorno anche per ciascuno di noi avverrà la stessa cosa.

D. – I guardiesi si affidano a Maria...

R. – E’ veramente una cosa incredibile! Anche quando dicono l’Ave Maria, usano l’espressione “Santa Maria, Mamma”: la chiamano Mamma! Io sono guardiese e quindi sento il bisogno di trasmettere questa gioia interiore che ci fa sentire veramente figli di Maria. Possiamo quasi dire “Io credo come Maria, io credo come la Chiesa”.

D. – La Festa dell’Assunzione richiama, appunto, questa purezza dell’anima e del corpo: che messaggio si vuole mandare ai giovani che si approcciano a questa solennità?

R. – Un messaggio di una semplicità unica. Nel nostro mondo occidentale stiamo dividendo un po’ troppo le due cose: l’uomo è fatto di anima e corpo e queste due realtà sono un’unità presente in ciascuno di noi e rendono - insieme - la persona umana per quello che è. Quindi la dimensione del corpo e la dimensione dell’anima non vanno separate: è necessario salvarsi sia nel corpo che nell’anima e la Madonna ci richiama a non dividere le due cose, cosa invece che succede molto facilmente nel mondo occidentale: occorre riscoprire l’identità della nostra natura sia umana che spirituale. Questo richiamo forte della Festività dell’Assunta fa sì che noi viviamo in questo mondo, ma sapendo che siamo in cammino verso la patria eterna, dove Maria - assunta in cielo - diventa segno di consolazione e di sicura speranza.







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