Fede e turismo: iniziativa estiva dell'arcidiocesi di Salerno
Enjoy your holidays! E’ l’augurio di buone vacanze in inglese che l’arcivescovo
di Salerno-Campagna-Acerno, mons. Luigi Moretti, rivolge ai turisti in un depliant
curato dall’Ufficio per la Pastorale del Turismo, dall’Ufficio Migrantes e dall’Apostolato
del Mare della sua diocesi. Con un messaggio tradotto in 4 lingue, il presule ha voluto
in questo modo dare il benvenuto a quanti scelgono Salerno e dintorni per trascorrere
le vacanze, indicando anche i luoghi di culto dove si celebrano diversi riti e non
solo in italiano. Ma con quale obiettivo è stata pensata questa iniziativa? Lo spiega
mons. Moretti al microfono di Tiziana Campisi:
R. – Innanzitutto
cercare di far sentire accolto chi viene: è quindi un segnale della Chiesa per chi
è dentro anche l’esperienza cristiana e sa come orientarsi. Qui si può anche trovare
la possibilità di arricchirsi non solo guardando il panorama, ma anche arricchire
spiritualmente la propria vita attingendo ad una tradizione religiosa. Nello stesso
tempo abbiamo voluto anche dare qualche segno particolare: in alcune chiese abbiamo
dato le indicazioni di messe celebrate in lingua inglese ed altre.
D. – A
Salerno, nel Medio Evo, è fiorita la Scuola Medica Salernitana ed è per questo motivo
che Salerno è stata anche chiamata “Città di Ippocrate”. Antichi e sapienti medici
raccomandavano tre cose necessarie per vivere a lungo: mens laeta, requies, moderata
diaeta…
R. – Credo che riuscire a vivere l’occasione riposo, l’occasione
per recuperare energie all’interno di una prospettiva che qui viene, in qualche modo,
rivitalizzata e vissuta continuamente può essere una buona opportunità.
D.
– L’opuscolo - curato dall’Ufficio diocesano per la pastorale del turismo, dall’Ufficio
Migrantes e dall’Apostolato del Mare - indica i luoghi di culto nei quali vengono
celebrate le messe nel periodo estivo: ci sono anche indicati dei luoghi in prossimità
dei lidi balneari…
R. – Nei luoghi dove la gente vive o prima di andare al
mare o dopo che è stata al mare, avere la possibilità di punti di riferimenti dove
vivere e celebrare l’Eucaristia credo che sia importante. Noi vogliamo condividere
la vita dei fedeli, offrendo la possibilità di capire come nulla della vita è estranea
alla fede: andare in vacanza non significa "dare le ferie" al Signore; anzi è l’occasione
per avere la possibilità di una conoscenza più vera e un’esperienza più autentica.
D. – C’è una riflessione specifica alla quale vuole invitare, in particolare,
chi passa per la sua diocesi?
R. – Il nostro Patrono è San Matteo, apostolo
ed evangelista e qui la nostra preoccupazione maggiore è quella di appassionare le
persone che cercano la verità, che cercano Dio o che vogliono approfondire il rapporto
con Lui, attraverso l’appassionarsi alla Scrittura. Quindi, questo per noi è importante:
attraverso varie "scuole della Parola" che sono offerte ai fedeli e possono poi veramente
nutrire il cammino della fede.
D. – Sempre nel suo messaggio rivolto ai turisti,
lei fa riferimento ad un periodo di riposo, ristoro e soprattutto anche per quanti
sono segnati da ferite: che cosa si sente di dire a queste persone?
R. – Che
nella Chiesa troveranno sempre qualcuno disposto a testimoniare la misericordia di
Dio, a far sì che ognuno si senta nella vita all’interno di una grande esperienza
di amore.