Filippine: oltre 110 morti per le alluvioni, l’aiuto della Chiesa
Oltre 110 morti, 300mila sfollati, intere città completamente nel fango: questo il
bilancio di due settimane di piogge monsoniche nelle Filippine. Il governo di Manila
ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire con aiuti. Centri di emergenza
sono stati realizzati un po’ ovunque nel Paese. La gente, fuggita dalle case sommerse
dall'acqua, affolla ospedali, scuole ed edifici pubblici. L'agenzia meteorologica
governativa ha revocato l'allerta per le precipitazioni nell'area di Manila, il centro
più colpito con circa 60 vittime, precisando di attendersi al massimo piogge intermittenti
e moderate nelle prossime ore. Nella capitale, i disagi rimangono comunque enormi
specie nelle aree più povere, nelle aree pianeggianti vicino ai corsi d'acqua e in
quelle dotate di insufficienti infrastrutture per lo scolo delle acque. L'esercito
e la polizia coordinano la distribuzione dei soccorsi e l'assistenza agli evacuati.
Le precipitazioni delle ultime due settimane sono le più gravi dal 2009 quando il
tifone "Ketsana" aveva provocato oltre 460 vittime nell'arcipelago. La Chiesa delle
Filippine ha donato alle vittime del maltempo oltre 16mila euro attraverso il segretariato
nazionale per il sociale, la giustizia e la pace.