2012-08-11 16:39:55

Boxe italiana alle Olimpiadi: la scuola di Marcianise forma campioni e educa ai valori


Alle Olimpiadi di Londra la boxe italiana ha conquistato due argenti con Clemente Russo e Roberto Cammarelle e un bronzo con Vincenzo Mangiacapre, anche lui, come Russo, di Marcianise. La loro scuola, aperta negli anni '30 nel territorio casertano dominato dalla camorra, rappresenta un’oasi di sport e valori come racconta a Gabriella Ceraso don Domenico Dragone, rettore del Santuario Nostra Signora di Fatima e amico di Clemente Russo:RealAudioMP3
R. – Non si tratta di ragazzi esaltati, sono semplici, umili, e vivono la loro vita nell’intimo della famiglia.

D. - Che cosa imparano quando vanno in questa scuola di boxe?

R. – Innanzitutto, colui che li orienta e li guida non è un affarista, è una persona piena di grandi valori, l’amicizia, il confronto con il prossimo, un prossimo da battere ma non da distruggere. Questo significa che la boxe è una tecnica che esalta la forza fisica e mette da parte la violenza.

D. - Quanto è importante soprattutto nelle realtà difficili dare ai ragazzi anche traguardi sani da raggiungere?

R. – A Marcianise è difficile, c’è tanta delinquenza, ma le due cose sono nettamente separate. I ragazzi che fanno parte della boxe forse si sentivano anche attratti dalla delinquenza, ma una volta entrati in questa scuola, hanno acquisito principi che li portano ad elevarsi. Quello che vedo io poi è che la personalità di un Clemente Russo e di un Mangiacapre, la loro gioia, le belle cose che realizzano, tutto questo strappa diversi giovani dalla delinquenza. Il loro stesso comportamento è un’esaltazione per chi si sente oppresso dalla malavita e ne esce.

D. - Qual è la storia di Clemente Russo cioè che ragazzo è stato e che pugile è: mantiene i contatti con lui?

R. – Non si dà arie di grandezza, è gente semplice, onesta, composta. (Nei giorni scorsi) gli ho mandato un messaggio dicendogli: datti da fare... sempre più in alto, auguri!

Ultimo aggiornamento: 13 agosto 2012







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