Crisi: Madrid pronta a chiedere 30 miliardi di aiuti europei, ma Bruxelles smentisce
Nuova bordata di Standard & Poor's, questa volta sulla Spagna; l’agenzia americana
sarebbe, infatti, pronta a tagliare il rating di 4 banche iberiche. Intanto Madrid,
secondo indiscrezioni, starebbe premendo per un primo intervento urgente di aiuti
europei da 30 miliardi, ma la Commissione Europea smentisce. Da Bruxelles, il servizio
di Laura Serassio: In una borsa di
Madrid che chiude in negativo, prende il volo a +13% il titolo di Bankia, il maggiore
istituto di credito in attesa di ricapitalizzazione. Merito della notizia sull’arrivo
imminente di 30 dei 100 miliardi di euro per le banche iberiche. Secondo la stampa
spagnola, infatti, sarebbero in corso delle trattative tra Madrid e Bruxelles per
sbloccare con una procedura d’urgenza un terzo del prestito accordato. Ma la Commissione
europea smentisce: al momento, fa sapere un portavoce dell’esecutivo di Bruxelles,
non è arrivata nessuna richiesta. Il via libera ai 30 miliardi per le emergenze, spiega,
arriverebbe solo a seguito di una domanda “fondata e quantificata”, che Commissione,
Bce e Eurogruppo dovrebbero approvare. Comunque, in tempi brevi: nel caso, una o due
settimane. Proseguono, intanto, ad Atene i tentativi di trovare un accordo in seno
alla coalizione di governo per tagli alla spesa per un totale di 11 miliardi e mezzo,
di cui 4 ancora da reperire. E per mantenere alta la pressione sul Paese ellenico,
la Troika dei creditori sarà ad Atene per tutto il mese di settembre. Obiettivo: arrivare
all’Eurogruppo di inizio ottobre con un solido programma di risanamento. Attesa,
invece, in Francia sul verdetto della Corte costituzionale sul fiscal compact: oggi
l’istituzione si appresta a annunciare se il patto europeo sui vincoli di bilancio
è compatibile o meno con la costituzione francese.
E in Italia, invece, il
presidente della Repubblica, Napolitano, ha promulgato ieri la “spending review”,
la legge sulla revisione della spesa pubblica. Intanto il premier Monti sta preparando
un piano anti debito a settembre e la seconda fase della spending ad autunno, mentre
il ministro del lavoro Fornero ha lanciato un allarme sul futuro industriale dell'Italia.