di Eva Ziedan, archeologa siriana, dottoranda all'Università di Udine, mediatrice
culturale nelle scuole in collaborazione con le ACLI I carri armati
governativi hanno aperto il fuoco contro antiche strutture come il Krak dei Cavalieri,
la più importante e nota costruzione militare fortificata dei Cavalieri dell'Ospedale
di San Giovanni di Gerusalemme. E' un regime barbaro. Ne è prova anche il furto di
giorni fa al Monastero Deir Mar Musa, restaurato dal P. Paolo Dall'Oglio, un vero
angelo, costretto a lasciare il Paese e quell'unico luogo dove cristiani e musulmani
pregano insieme. La sua espulsione dimostra che al governo non importa nulla né degli
esseri umani né dell'archeologia. L'unica cosa che possiamo fare, noi che studiamo
all'estero, è chiedere che le missioni archeologiche per tanti anni impegnate in Siria,
si facciano portavoce presso l'Unesco per salvaguardare questi tesori dell'umanità.
Voi, che avete scavato nel corpo della Siria, che avete toccato la terra siriana,
che sempre avete ripetuto l'importanza storico artistica della Siria a livello mondiale,
perché tacete? Non restate in silenzio. E che almeno si proteggano i musei. Chiedo
anche che l'Università La Sapienza - che nel 2004 ha conferito la laurea honoris causa
alla moglie di Bashar Al Assad (lei che viene da Homs, una città che in pratica non
esiste più) - sia revocata al più presto. Il saccheggio selvaggio ai tesori
inestimabili della storia siriana (moschee, templi romani, mosaici) procede inesorabile.
Sono sei i siti iscritti nella lista del patrimonio mondiale Unesco tra cui la città
vecchia di Damasco, la città vecchia di Bosra, l'antica città di Aleppo, il Krak dei
Cavalieri e Qal'at Salah El-Din, gli antichi villaggi del nord del Paese e la famosa
Palmira. (a cura di Antonella Palermo)