2012-08-08 12:55:50

Libia: trasferimento dei poteri dal Cnt al Congresso. Mons. Martinelli: inizio di un cammino importante


In Libia è previsto oggi il trasferimento dei poteri dal Consiglio Nazionale di Transizione (Cnt) al Congresso eletto il 7 luglio scorso nelle prime consultazioni libere del dopo Gheddafi. Si tratta di un altro momento storico che sta vivendo la nuova Libia, nel quale i rappresentanti democraticamente eletti assumono le responsabilità di governo. In quest’occasione, sempre oggi, una fiaccolata per la riconciliazione nazionale promossa dal Movimento Generazione Libera, organizzazione non governativa attiva sin dalla rivoluzione scoppiata il 17 febbraio dello scorso anno. Ma come la Libia sta vivendo questo momento? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico a Tripoli:RealAudioMP3

R. - C’è un clima molto disteso, perché c’è proprio la volontà di mostrare al mondo che la Libia sta cambiando, cercando veramente di percorrere un cammino democratico. Certo, non tutto è fatto, non tutto è completato, però è sicuramente l’inizio di un cammino importante e i libici ne sono coscienti. Mi sembra che tutto questo influisca nel dare un’impressione positiva a questo avvenimento vissuto anche con una certa gioia nel contesto della società libica.

D. - Abbiamo sempre parlato della Libia come di un Paese diviso fra mille fazioni. C’è ora la consapevolezza, in ognuna di queste realtà, di poter contribuire al benessere del Paese?

R. - Penso che le divisioni non si possano realmente cancellare; le differenze restano. Però, c’è una forte volontà, da parte di tutti, di dominarle con un desiderio di far trionfare l’unità del Paese. La Libia è una e i libici ne sono coscienti. Il cammino dell’unità non è una proclamazione, ma è un’esperienza lunga che inizia proprio adesso, dopo le votazioni e da quello che è stato l’esito elettorale mi sembra ci siano elementi e persone capaci di portare equilibrio nel Paese

D. - Che cosa rimane del precedente regime?

R. - Rimangono le foto ancora esposte un po’ dovunque. Rimangono tutti i crimini commessi, il pianto delle famiglie, che sono state private dei loro familiari, e c’è un grande desiderio di liberarsi da un incubo, che, purtroppo, ci ha afflitto per tanti anni.







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