L'arcivescovo di Nagasaki: abolire le centrali nucleari, il Giappone faccia come la
Germania
Dopo Hiroshima, Nagasaki: oggi la città giapponese ricorda il 67.mo anniversario del
bombardamento atomico avvenuto il 9 agosto 1945. Nell’occasione sarà celebrata una
Messa per le vittime e per la pace nel mondo, a cui parteciperà anche mons. Pier Luigi
Celata, segretario emerito del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
Queste commemorazioni - dopo il disastro nucleare di Fukushima del marzo dell’anno
scorso - sono diventate lo spunto in Giappone per manifestare anche contro le centrali
nucleari. Anche i vescovi del Paese hanno ribadito il loro “no” all’energia nucleare.
Ascoltiamo in proposito l’arcivescovo di Nagasaki, Joseph Mitsuaki Takami,
al microfono di Antonino Galofaro:
R. – Maintenant,
il y a un assez grand mouvement contre les centraux nucléaires ... Attualmente
c’è una grande mobilitazione contro le centrali nucleari. Il governo in Giappone si
trova nella posizione di cambiare strada e speriamo che intraprenda delle iniziative
concrete per farlo e abolire completamente le centrali nucleari. Sappiamo che sarà
difficile abolirle in tempi brevi, anche la Germania sta operando questo cambiamento
radicale. Speriamo che il nostro governo faccia lo stesso o almeno inizi a orientarsi
verso l’abolizione completa e assoluta delle centrali nucleari.
D. – Quali
sono le ragioni per cui chiedete la chiusura delle centrali nucleari?
R. –
En fin, la centrale nucléaire est la même chose de la bombe atomique ... Dopo tutto
una centrale nucleare è un po’ come una bomba atomica: l’energia utilizzata è la stessa,
anzi è più pericolosa! È vero che il nucleare sprigiona un’energia tale da portare
sicuramente benefici alla società, ma allo stesso tempo è pericoloso, molto pericoloso,
perché può contaminare la nostra terra, la nostra natura e la nostra stessa vita.
Oggi abbiamo compreso che l’energia nucleare va abolita dal nostro pianeta, proprio
perché è pericolosa e dannosa per tutti, per la nostra vita e per la nostra terra.
Abbiamo a disposizione altre fonti energetiche che provengono dalla natura, come il
sole o il vento... Dobbiamo sfruttarle e sviluppare delle tecnologie per produrre
energia dalla natura, ma il nuovo governo giapponese non ha fatto nulla in questo
senso finora. Oggi la natura ci offre tante possibilità per produrre energia.
D.
– Cosa si può imparare dalla tragedia di Fukushima, anche pensando alle tragedie di
Hiroshima e Nagasaki?
R. – Il y a une grande différence .. C’è una grande
differenza: le bombe cadute su Hiroshima e Nagasaki sono ordigni fabbricati per uccidere
vite umane; ma penso che anche l’energia delle centrali nucleari, una volta che si
viene esposti alle fughe radioattive, possa diventare una vera e propria arma nucleare.
Molte persone - e non solamente quelle contaminate più gravemente - sono dovute fuggire,
hanno dovuto lasciare le loro case, il loro Paese e vivono ancora in situazioni difficili:
soffrono molto e molte famiglie si sono separate… E’ successo una volta, ma può succedere
ancora in futuro!