2012-08-08 15:31:13

Incendi devastanti in Italia. Mons. Sigalini: più impegno da parte dello Stato e dei cittadini


Gli incendi stanno distruggendo centinaia di ettari di bosco in tutta Italia. Particolarmente colpita la Sicilia. Causati in gran parte da atti criminali dell'uomo, le Istituzioni si dimostrano deboli e disorganizzate, mentre la società civile tarda a reagire. La mancanza di fondi per Vigili del Fuoco e Protezione Civile rende inoltre difficile l'opera di tutela dell'ambiente. Una responsabilità che appartiene, tra l'altro, allo Stato e agli Enti locali. Per mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e assistente nazionale di Azione Cattolica, il gesto del piromane è ispirato dal male e tradisce la fiducia di Dio nell'uomo. Ascoltiamo il vescovo Sigalini, al microfono di Luca Collodi:RealAudioMP3

R. – Questo mondo che Dio ci ha dato, ce lo ha proprio affidato e quindi non possiamo dilapidarlo, non possiamo assolutamente degradarlo come stiamo facendo in questo tempo. Quindi ci richiama a noi cristiani come collaboratori di Dio nella creazione: siamo sempre stati chiamati ad essere collaboratori e questo lo dobbiamo portare avanti ancora, perché senza questa creazione pulita, organica e fatta bene, noi non riusciamo a vivere e ci portiamo dentro anche del male interiore. C'è da dire che questi incendi che avvengono nei nostri boschi sicuramente sono stati fatti da persone. Questa è una sciagura che deriva da mancanza di coscienza. Inoltre, mi pare che ci sia tanto personale da parte dello Stato, ma è necessaria una organizzazione più capillare di questa presenza e soprattutto – vorrei dire – ci vuole la partecipazione della gente a questo obiettivo. E’ necessario il desiderio della comunità cristiana, una capacità di intesa su queste politiche di attenzione al territorio: poi possiamo invitare anche lo Stato a fare di più la sua parte, possiamo invitare tutte le persone che sono stipendiate per i boschi a fare veramente il loro lavoro e non a starsene in ferie proprio in questo tempo.

D. – La Chiesa condividerebbe punizioni esemplari per chi viene preso ad appiccare incendi nei boschi?

R. – Se queste sono esemplari e sono fatte per tutti. Io, qualche volta, dico anche in preghiera: “Signore, aiuta queste persone a pagare per il male che hanno fatto” e dove il pagare non è evidentemente una maledizione, ma può essere anche un qualcosa di economico… Non può essere lasciata tranquilla una persona che fa questi danni e che, tra l’altro, mettono anche in pericolo la vita di queste persone. Qui c’è di mezzo la vita e non solo il verde o un qualcosa di ecologico o di poetico; c’è di mezzo anche la vita e quindi si può anche intervenire in maniera punitiva, sempre nella giustizia!

D. – E ricordiamo che secondo la dottrina cattolica è un peccato incendiare un bosco…

R. – E’ un peccato anche se non c’è pericolo per la vita, perché si rovina una parte della natura che è essenziale all’equilibrio della vita delle persone. Quindi se io intervengo contro l’equilibrio della vita delle persone, come questi incendi stanno facendo – non so se vi ricordate quelli della Grecia di qualche anno fa e tanti altri ancora più gravi e siamo proprio di fronte ad una emergenza degli stili di vita - si tratta di un attentato che è sicuramente anche una colpa morale! C’è di mezzo il famoso bene comune, ma c’è di mezzo anche la serenità e la godibilità della vita: il Signore ci ha dato un Creato perché fosse godibile… E invece di questi comportamenti possiamo dire che siano quasi un’opera satanica … Non esageriamo, certo, ma io sono convinto che c’è dentro del male più grande di noi in tutti questi atteggiamenti, in cui le persone scaricano la rabbia facendo del male agli altri.







All the contents on this site are copyrighted ©.