Chiusa una “casa di preghiera” cattolica in Indonesia
Con il pretesto di irregolarità nei permessi di costruzione a Tulang Kuning, in Indonesia,
è stata chiusa una “casa di preghiera” usata da oltre seimila cattolici della parrocchia
di San Giovanni Battista. I fedeli usano la “casa di preghiera” da ormai sei anni
per le funzioni del fine settimana e delle festività cristiane. Negli ultimi tempi,
come riportato dall’agenzia AsiaNews, le autorità avevano ripetutamente intimato l’interruzione
dei riti religiosi, ma la comunità cattolica che confidava sul legittimo diritto di
libertà religiosa ha sempre ignorato questi avvertimenti. Fino a quando un gruppo
di ufficiali della pubblica sicurezza, i Satpol Pp di Bogor, ha dichiarato la chiusura
forzata dell’edificio per i prossimi sette giorni e avvertito che “se il sito verrà
ancora usato per pregare, interverranno le squadre per demolire. Il parroco, padre
Gaib, spiega: "Non abbiamo alternative se non quella di riunirci in quest'unico luogo
di preghiera" e aggiunge, inoltre, che è stato adempiuto a tutte le procedure necessarie
per ottenere i permessi di costruzione, ma da anni l'amministrazione di Bogor rifiuta
di concedere il nulla osta. L’iter per costruire una chiesa in Indonesia è molto complicato
e possono trascorrere fino a dieci anni prima di riuscire a ottenere tutte le autorizzazioni.
Spesso, però, subentrano non meglio precisate motivazioni che spingono i funzionari
a bloccare i progetti, dietro pressioni dei movimenti radicali islamici. (L.P.)