2012-08-07 12:03:28

Malta. I vescovi: no alla fecondazione in vitro, salvaguardare vita e unione coniugale


“La pratica della fecondazione in vitro (Ivf) non può essere moralmente giustificata in alcun modo e in alcuna circostanza. Il fine non giustifica i mezzi”. Così, in sintesi, scrivono i vescovi di Malta e Gozo, mons. Paul Cremona e mons. Mario Grech, in una Lettera pastorale pubblicata nei giorni scorsi ed intitolata “Celebrare la vita umana”. La missiva episcopale arriva nel momento in cui il Parlamento maltese sta discutendo una legge per introdurre nel Paese l’Ivf. In particolare, i presuli chiedono che la futura normativa sulla fecondazione in vitro “non sia moralmente sbagliata” e si basi almeno sul rispetto di tre valori principali: il valore della vita umana che va “salvaguardata dal concepimento e fino alla morte naturale”; il valore dell’unità coniugale, il che esclude un donatore esterno alla coppia, poiché la sua presenza infrangerebbe la fedeltà degli sposi; e il valore della sessualità umana all’interno del matrimonio, poiché “il concepimento di una nuova vita” deve essere “un dono”, il risultato di un atto d’amore coniugale. La Chiesa di Malta, poi, leva un appello per la difesa degli embrioni che spesso “vengono sacrificati e strumentalizzati per far nascere un bambino”: la loro selezione “lede la dignità umana” e il loro congelamento “non è una soluzione accettabile”, poiché “l’embrione, anche congelato, è ancora in possesso di diritti inalienabili”. Attraverso il congelamento degli embrioni, quindi, “l’umanità sta creando nuovi orfanotrofi”, mentre il loro “sacrificio per il bene della nascita di un figlio” rappresenta “la distruzione diretta di una vita umana innocente”, “un aborto procurato”. L’auspicio dei vescovi, dunque, è che la scienza trovi una soluzione che, “senza sostituire l’atto coniugale, assista i processi di fertilità della coppia” e non sfrutti i coniugi “psicologicamente o finanziariamente”. Anzi: la Chiesa maltese chiede “uno studio scientifico serio per quanto riguarda le cause e la prevenzione della sterilità”, nell’ottica di una scienza che sia “al servizio autentico dell’umanità”. I vescovi maltesi esprimono inoltre vicinanza e solidarietà ai coniugi senza figli, sottolineando che la loro infertilità non implica “il fallimento della loro missione come coppia di sposi”. E vicinanza viene espressa dai presuli di Malta e Gozo anche per i coniugi che “hanno superato i problemi di infertilità attraverso l’adozione di un bambino”, dimostrando così “una generosità esemplare”. Infine, mons. Cremona e mons. Grech sottolineano che “la Chiesa è l’istituzione che favorisce la vita più di ogni altra istituzione in tutto il mondo”; essa insegna che “la vita umana non è un prodotto che può essere modellato, costruito usato e messo da parte” e “ribadisce con forza il suo sì alla vita, soprattutto quando si tratta dei più deboli”, come i bambini. (A cura di Isabella Piro)







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