"Curiosity" su Marte. Padre Funes: abbattuta un'altra frontiera nel cosmo
E’ iniziata con successo questa mattina all’alba italiana la missione spaziale più
ambiziosa mai tentata su Marte: l’arrivo di un robot chiamato “Curiosity” che cercherà
di capire se c’è forma di vita sul "pianeta rosso" attraverso l’esame del suolo, in
diretto contatto con i laboratori americani. Attraverso una nota diffusa dalla Casa
Bianca, il presidente Barack Obama esprime soddisfazione e riferendosi alla missione
su Marte parla di “orgoglio nazionale'', ''impresa di tecnologia senza precedenti''.
Un exploit tecnologico senza precedenti, costato due miliardi e mezzo di dollari,
con cui “gli Stati Uniti hanno fatto la storia”, come ha commentato il presidente
Usa, Barack Obama. Il servizio di Gabriella Ceraso:
“Touchdown
confirmed. We are safe on Mars!”. “Arrivo confermato. Siamo salvi su Marte!”.
Sono le parole più attese da Cape Canaveral che hanno accompagnato l’ammartaggio di
“Curiosity” all’alba di questa giornata, per l’Italia, le sette e trenta. Dopo sette
minuti di silenzio la sonda, penetrata nell’atmosfera a oltre 20mila km all’ora ha
rallentato, si è stabilizzata e ha calato il Rover che ha subito fotografato
– raggiunto il suolo – proprio il "pianeta rosso". “Ottima impresa, ma non la prima”,
commenta padre José Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana:
“Non
dimentichiamo che nel 1976 già sono arrivati i Vikings, poi –
recentemente, nel 2004 – gli altri Rover … Direi che è un nuovo
risultato importante, che però si inserisce in una tradizione in cui gli Stati Uniti
certamente hanno avuto la leadership”.
“Pensiamo all’ispirazione che con
questa impresa possiamo dare ai giovani del mondo”, hanno detto dalla Nasa. E questo
è già un risultato, sottolinea padre Funes:
“Io stesso, quando gli astronauti
sono arrivati sulla luna, ero un bambino e sono stato ispirato da questa esplorazione
…”.
Ma i risultati più attesi sono quelli scientifici: “Curiosity”, questa
macchina su ruote, pesante una tonnellata e alimentata per la prima volta a energia
nucleare, dovrà trovare tracce di vita nel passato attraverso – probabilmente – l’acqua
presente su Marte. E’ una nuova frontiera che viene abbattuta, proprio grazie alla
curiosità connaturata all’uomo, sostiene padre Funes. Ma c’è anche qualcos’altro:
“C’è la ricerca e la domanda su noi stessi: che senso ha l’esistenza di
un uomo? Siamo piccolissimi in questo universo fatto da cento miliardi di galassie
… E’ una domanda che ciascuno di noi deve porsi …”.