2012-08-04 19:20:03

Una settantina di vescovi amici dei Focolari in visita al paese della Beata Chiara Luce Badano


E’ in corso a Forno di Coazze, in provincia di Torino, l’incontro estivo dei vescovi e di alcuni cardinali, amici del Movimento dei Focolari: una settantina i partecipanti provenienti da Europa, Asia, Africa e America. L’obiettivo è approfondire la spiritualità di comunione promossa da Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, attraverso momenti di riflessione e di condivisione della vita. In programma anche una visita a Sassello, il paese di Chiara Luce Badano, una giovane del Movimento proclamata beata nel settembre 2010. Ma che cosa significa per un vescovo vivere l’esperienza di questi giorni? Adriana Masotti lo ha chiesto a mons. Alberto Taveira Correa, arcivescovo di Belem do Parà, in Brasile.RealAudioMP3

R. – I vescovi hanno nella propria vocazione la dimensione della collegialità, il che vuol dire assumere, in comunione con il Papa, le responsabilità delle proprie diocesi. Tutte le esperienze di unità e di collegialità fanno bene al vescovo, e quando ci troviamo ogni anno per dieci giorni diventa un momento di scambio e di arricchimento della nostra esperienza pastorale. Tutti noi torniamo alle nostre diocesi con una nuova disposizione, per servire le nostre Chiese. Noi siamo chiamati ad uscire dalle nostre Chiese per fare questo ritiro, questo incontro e sentiamo che quando torniamo siamo rinnovati, meglio disposti al lavoro pastorale.

D. – Tema centrale di meditazione e di condivisione del vostro incontro è “La presenza di Gesù nel fratello”. A parlarne è venuta da voi la presidente del Movimento, Maria Voce. Qual è la sua impressione sulle cose ascoltate?

R. – La mia impressione è positiva. Maria Voce ci ha parlato della presenza di Gesù nel fratello. Secondo la spiritualità, è uno dei punti più importanti della spiritualità e dell’unità del Movimento dei Focolari. Ha presentato questi temi con una grandissima chiarezza e ha fatto bene a tutti i vescovi, perché la presenza di Gesù nel fratello è indicata nel Vangelo e poi tutta la teologia della Chiesa, il Concilio Vaticano II ribadiscono la presenza di Gesù nel fratello. Così siamo stati spinti a lavorare di più perché si riconosca la presenza di Gesù e la carità possa crescere tra di noi.

D. – La presenza di Gesù nel fratello non è, appunto, una novità, come lei diceva. Ma che cosa può cambiare nella vita di un cristiano, in particolare di un vescovo, se vedere Gesù in ogni prossimo diventa un comportamento costante?

R. – E’ un’anima nuova, perché nasce una nuova mistica del riconoscimento di questa presenza, dell’avvicinamento delle persone. Infatti, oggi il ministero del vescovo è soprattutto il ministero del rapporto dell’avvicinamento delle persone, dell’inizio di questi rapporti, del fare il primo passo; e cambia nel senso di una qualità migliore del rapporto con le persone.

D. – Lunedì prossimo sarete in visita al Paese natale di Chiara Luce Badano, una giovane del Movimento proclamata beata nel settembre 2010. Perché avete pensato a questa iniziativa?

R. – Pensiamo che sia importante approfondire la conoscenza dei luoghi in cui ci siamo riuniti: abbiamo fatto una visita a Torino, con la sua storia e quella dei Santi di questa città; abbiamo visitato una comunità viva in cui la spiritualità del Movimento è cresciuta; e dobbiamo approfittare della grazia di avere la possibilità di andare a Sassello per visitare i luoghi di Chiara Luce Badano, perché così possiamo vedere un testimone che la Chiesa ha riconosciuto: una giovane che è anche patrona dei giovani. Per noi, che prepariamo la Giornata mondiale della gioventù in Brasile è importante perché è stata riconosciuta come uno dei punti di riferimento per la Giornata. Anche il Papa ha citato spesso Chiara Luce Badano …







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