2012-08-04 14:49:20

Policlinico Gemelli e Bambino Gesù assieme per la terapia neonatale


Una terapia che si mette in atto durante il parto, già praticata negli Stati Uniti, ma pochissimo finora in Europa, è stata presentata nei giorni scorsi al Policlinico Gemelli di Roma. Si chiama “Exit”, “Ex utero intrapartum therapy”, ed è frutto della collaborazione tra il Gemelli e l’Ospedale pediatrico romano Bambino Gesù. Ma in che cosa consiste esattamente questa tecnica? Eliana Astorri l’ha chiesto al prof. Giovanni Scambia, direttore del Dipartimento per la tutela della donna e della vita nascente del "Gemelli":RealAudioMP3

R. - Exit è l’acronimo di “Ex utero intrapartum terapy”, che sostanzialmente vuol dire che l’assistenza neonatologica - a bambini che hanno delle difficoltà delle vie aeree superiori e dei polmoni - viene data al momento del taglio cesareo lasciando ancora il cordone ombelicale e la placenta intatti, cioè consentendo al bambino di ossigenarsi attraverso la placenta, perché recidere il cordone ombelicale, potrebbe creargli dei problemi in quanto non si riuscirebbe ad ossigenare. Allora i neonatologi e i chirurghi pediatrici, lo assistono e lo intubano con la placenta in atto, che gli garantisce l’ossigenazione.

D. - Quindi è per dare più tempo ai medici di intervenire fra il parto e la resezione del cordone …

R. - Fondamentalmente sì. E questo - è dimostrato - migliora le "performance" del neonato stesso.

D. - Su che tipo di patologie di interviene? Quando il bambino ha quali anomalie?

R. - Le anomalie possono essere tante. Per sintetizzarle, sono tutte quelle anomalie dei polmoni, del diaframma e delle vie aeree superiori, che possono ostacolare l’ossigenazione spontanea al momento del parto, quindi tutto ciò che rende difficile la respirazione del bambino.

D. - Senza questo tipo di terapia “Exit” a cosa andrebbe incontro il neonato?

R. - Sicuramente potrebbe andare incontro a dei danni importanti legati alla mancanza di ossigenazione, che possono essere danni celebrali, cardiaci, e di altri organi. Quindi la procedura "Exit" consente di limitare, di ridurre, di annullare potenzialmente questi danni.

D. - È una tecnica che richiede sicuramente un approccio multidisciplinare …

R. - È una tecnica complessa; è un esempio di integrazione multidisciplinare tra ostetrici, neonatologi, ostetriche, chirurghi, pediatri ed anestesisti dell’adulto e del bambino, nonché di psicologi, perché sono coppie che vanno preparate a tutto questo.







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