Crisi, aumentano le richieste alle Caritas, aumenta la solidarietà
Nella prima
metà del 2012 gli uffici della Caritas diocesana di Roma hanno
registrato un aumento delle e-mail, provenienti dalla Capitale e dalla Provincia,
contenenti richieste d'aiuto. Disoccupati disperati, pensionati indigenti, mamme che
non hanno i mezzi per allevare i propri figli. E' la fotografia di una città afflitta
dalla crisi economica alla quale la Caritas risponde con la solidarietà, attraverso
l'incremento dei pasti distribuiti dalle mense, dell'accoglienza nei centri per il
pernottamento e dell'offerta di prestazioni sanitarie. Il tutto anche grazie ai tanti
giovani volontari che nei mesi estivi giungono in città da tutta Italia e dell'estero.
"L'opera della Chiesa di Roma è solo un piccolo segno, forse insufficiente" spiega
il direttore, mons. Enrico Feroci. "Ma se ognuno di noi impara a rimboccarsi
le maniche, a spezzare il pane, diminuirà il numero degli affamati e dei bisognosi.
Perciò, dovremmo invitare tutti ad aprire gli occhi e ad accorgersi di ciò che ci
succede accanto. Perché dentro questi nuovi poveri e bisognosi c'è un'umanità di una
ricchezza straordinaria. Solo chi riesce a penetrare il cuore dei poveri se ne rende
conto e comprende quanto ci faccia bene riflettere sulle difficoltà degli altri".
Un sensibile aumento dell'afflusso alle mense cittadine per i più bisognosi è stato
registrato, nell'ultimo anno, anche dalla Caritas diocesana di Bologna.
In particolare - come racconta il direttore, Paolo Mengoli - alcuni dei migliori ristoranti
della città hanno intrapreso un'iniziativa di solidarietà per aiutare le famiglie
in difficoltà, senza obbligarle a frequentare le mense. A risentire degli effetti
del terremoto del maggio scorso - che ha coinvolto anche l'arcidiocesi bolognese -
sono soprattutto gli immigrati. "In molti, dopo aver perso il lavoro, - racconta Mengoli
- hanno rimandato nel loro paese le mogli e i figli nella speranza che la crisi passi
presto". (A cura di Fabio Colagrande)