Anniversario Hiroshima. I vescovi: la pace è cura e rispetto della vita umana
“La via della pace è la via della cura e del rispetto della vita umana”: è il titolo
del messaggio che mons. Leo Jun Ikenaga, arcivescovo di Osaka e presidente della Conferenza
episcopale giapponese, ha inviato ai fedeli in occasione dell’annuale ricorrenza “Ten
Days for Peace – Dieci giorni per la pace”. L’iniziativa si svolgerà dal 6 al 15 agosto
in tutte le diocesi del Paese, per commemorare i bombardamenti atomici su Hiroshima
e Nagasaki, avvenuti rispettivamente il 6 e il 9 agosto 1945. Definendo i prossimi
dieci giorni “uno speciale periodo per riflettere sulle nostre responsabilità nel
conoscere e lavorare per la pace”, il presule ricorda il terribile terremoto che ha
sconvolto il Giappone nel marzo 2011, sottolineando come il mondo intero, e la Chiesa
cattolica in particolare, si sia "dato da fare per le aree più colpite ed è cresciuto
l’impegno ad avere cura della vita e a camminare per la pace". Tuttavia, mons. Ikenaga
evidenzia anche la necessità di ulteriori aiuti, con “una disperata speranza” che
si possano ricostruire “il prima possibile” le zone terremotate. Grave conseguenza
del sisma fu il disastro nucleare di Fukishima, le cui cause – scrive il presidente
dei vescovi giapponesi – “non sono ancora chiare”, mentre sono già evidenti “i numerosi
problemi” che esso ha comportato, come “l’uso del plutonio per le armi nucleari” e
“lo smaltimento e lo stoccaggio” di tali materiali, compito che “le future generazioni
dovranno sobbarcarsi”. Di fronte a questa prospettiva, scrive ancora mons. Ikenaga,
“è davvero deplorevole che il governo abbia deciso di riattivare la centrale nucleare
di Oi” dove, dai primi di luglio, è stato riavviato il reattore 3. Di qui l’appello
che la Chiesa giapponese lancia affinché “si faccia ogni sforzo per abolire immediatamente
le centrali nucleari e creare una società in cui le persone proteggono la vita e cercano
la pace”. Nel suo messaggio, infine, mons. Ikenaga ricorda le parole pronunciate da
Giovanni Paolo II nel febbraio 1981, quando visitò il Memoriale della Pace ad Hiroshima:
“La guerra è opera dell’uomo. La guerra è distruzione della vita umana. La guerra
è morte – disse Papa Wojtyla. Tutti coloro che amano la vita sulla terra devono esortare
i governi e coloro che prendono le decisioni in campo economico e sociale ad agire
in armonia con le richieste di pace piuttosto che per un ottuso interesse egoistico.
La pace deve essere sempre il fine, la pace deve essere perseguita e difesa in ogni
circostanza”. (A cura di Isabella Piro)