Hama e Damasco sotto bombardamento. In Siria è massacro, decine i morti
In Siria è un vero massacro. Oltre novanta i morti oggi, di cui più di 60 nella sola
città di Hama, bombardata per tutto il giorno dalle forze del presidente Assad. Stessa
sorte è toccata alla capitale Damasco, dove le truppe lealiste avrebbe preso possesso
dell’ultimo bastione nelle mani dei ribelli. Manifestazioni di protesta si sono susseguite
in tutto il Paese, mentre da Stati Uniti e Russia arrivano smentite. Da Washinton,
di aver fornito armi ai ribelli; da Mosca, di aver inviato navi da guerra nel proto
siriano di Tartus. L’alto commissariato Onu per i rifugiati denuncia, intanto, che
convogli di aiuti umanitari sono bloccati alle porte di Aleppo, dove l’ingresso è
impedito dall’assedio militare della città.
Alle Nazioni Unite il segretario
generale Ban Ki Moon intanto denuncia brutali crimini contro l’umanità e chiede di
al consiglio di sicurezza di superare le divergenze e intraprendere azioni per mettere
fine alla crisi siriana. Dopo la rinuncia al ruolo di mediatore di Kofi Annan, sembra
farsi strada, tra gli osservatori, l’idea che la Siria, come Iraq e Afghanistan, possa
diventare un nuovo fallimento per la comunità internazionale. GiancarloLaVella ne ha parlato con MassimoDeLeonardis, docente
di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università Cattolica di Milano: