Egitto. Un vescovo copto: aumentano gli attacchi contro i cristiani
Aumentano in Egitto gli attacchi contro i cristiani. A denunciarlo è il vescovo copto
Morcos, che ha duramente criticato la formazione del nuovo governo del presidente
Mohamed Morsi, nel quale è stato incluso un solo rappresentante copto. “Il clima generale
si sta facendo sempre più pesante contro i cristiani e gli assalti sono aumentati”,
ha dichiarato in riferimento agli episodi di violenza dei giorni scorsi, in cui un
gruppo di musulmani ha dato alle fiamme abitazioni e negozi cristiani, tentando di
incendiare una Chiesa. “Non si tratta solo della questione di avere un unico Ministero
– prosegue, poi, in riferimento alla nuova squadra di governo, che ieri ha prestato
giuramento – ma c’è una profonda differenza tra promesse e fatti”. Il presidente Morsi
aveva, infatti, promesso di includere dei rappresentanti copti nell'esecutivo: ma
un solo cristiano ha ottenuto un dicastero, quello della Ricerca Scientifica. Anche
padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa, ha aspramente criticato il nuovo governo,
il secondo nominato dopo la caduta di Mubarak e il primo dell'era Morsi, che mostrerebbe
più più ombre che luci. L’agenzia Asianews riporta le parole del sacerdote: “Nel governo
nominato dal neo-primo ministro, Hisham Qandil, vi è un solo cristiano, nessun membro
della Rivoluzione dei Gelsomini, troppi uomini dell'ex regime e una durata di soli
sei mesi. Ciò suscita molte domande sul futuro dell'Egitto, guidato dagli islamisti”.
“In questi sei mesi - prosegue - verificheremo se il nuovo esecutivo ha un reale
intento di cambiare il Paese; che scelte faranno i nuovi ministri? Saranno espressione
del pluralismo sbandierato da Morsi o del volere dei Fratelli musulmani?”. (L.P.)