Polemiche sulla nuova legge tv. Secondo l'Aiart "non tutela i minori"
E ’ polemica in Italia dopo l’entrata in vigore, due giorni fa, del decreto legislativo
in materia di tv e minori. Il provvedimento vieta in modo assoluto i programmi pornografici
e violenti che possono andare in onda solo sui canali “a richiesta” e stabilisce
che il bollino rosso sia visibile per l’intera durata di una trasmissione. Tuttavia
nel caso in cui il televisore sia dotato di sistema di parental control il testo autorizza
la trasmissione di contenuti vietati agli under 14 anche in pieno giorno. L’iniziativa
del governo, salutata dai media come un “giro di vite”, è invece “un’occasione mancata
per la tutela dei minori” secondo Luca Borgomeo, presidente dell’associazione
spettatori Aiart. Paolo Ondarza lo ha intervistato:
R. - Abbiamo
subito definito questa disposizione “un’occasione mancata”, perché è vero che finalmente
si stabilisce che sono vietati i programmi nocivi, è positivo che finalmente il cosiddetto
“bollino rosso” non venga messo all’inizio e basta, ma rimane visibile per tutta la
durata della trasmissione; ma poi dalla finestra, si fa rientrare quello che era uscito
dal portone. Questo perché si consente la messa in onda di programmi - anche molto
nocivi, vietati ai minori di 14 anni - con un artificio un po’ farisaico, un po’ ambiguo,
molto ipocrita, ovvero: “L’utente ha la possibilità con un accorgimento elettronico,
una sorta di parental control, di evitare la trasmissione”. In questo modo, le emittenti
si mettono “la coscienza a posto”, ma purtroppo, non è così che si tutelano i minori.
I grandi quotidiani - secondo me senza nemmeno conoscere il problema - hanno titolato
all’unisono “Giro di vite”. Ma è assolutamente falso, assolutamente ipocrita.
D.
- I genitori dovrebbero attivare il parental control. La scelta ricadrebbe dunque
sulle singole famiglie, ammesso che queste sappiano o abbiano voglia di far funzionare
il filtro elettronico…
R. - Certamente i genitori devono avere una vigilanza,
ma non è accettabile che la responsabilità venga scaricata su di loro. Questi programmi
non vanno proprio trasmessi. Perché continuare ad intervenire sui pompieri e non mettere
al bando i piromani? Ma la soluzione non è nemmeno quella della fascia protetta! Poteva
esserlo quando la tv trasmetteva per poche ore. Oggi che la televisione, anzi le tante
emittenti televisive, trasmettono 24 ore su 24 e i ragazzi fino a dieci anni sono
capaci attraverso YouTube o altri strumenti di rivedere qualunque programma anche
notturno, bisogna ripensare il problema.
D. - C’è da dire poi che a proposito
del parental control, secondo esperti, in Italia la tecnologia non è ancora adeguata
a consentire un filtraggio efficace ..
R. – Certo, ma anche se fosse efficace,
quando una cosa è vietata, lo deve essere di giorno e di notte. Non è che le leggi
valgono solo di giorno. Purtroppo, ci sono interesse economici delle emittenti che
con film e questi spettacoli vietati tentano - un po’ invano secondo me, perché la
gente sta diventando sempre più matura - di aumentare gli ascolti. La vera causa sono
gli interessi delle emittenti, che hanno imposto ancora una volta, la loro forza ad
un governo che dimostra grandi capacità su tutti i campi tranne che su quello della
televisione.