Polonia: concluso il I Congresso per la Nuova Evangelizzazione
Più di 1.200 persone, in rappresentanza di 350 diverse comunità, movimenti e gruppi
di lavoro per la nuova evangelizzazione, hanno partecipato al I Congresso della Nuova
Evangelizzazione che si è concluso martedì a Kostrzyn, in Polonia, dopo quattro giorni
di lavori. Un ricco programma di dibattiti, ritiri e concerti di musica sacra ha animato
gli illustri ospiti partecipanti del Congresso, tra cui: l’arcivescovo Rino Fisichella,
presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione;
l’arcivescovo Jozef Michalik, presidente della Conferenza episcopale polacca e il
cardinale Kazimierz Nycz, metropolita di Varsavia. Ha inaugurato il Congresso la Santa
Messa presieduta da mons. Fisichella. “Abbiamo una grande chiamata a predicare il
Vangelo all'uomo moderno. Abbiamo bisogno di trovare un senso per tutto quello che
facciamo” ha ricordato l'arcivescovo nella sua omelia . Durante il Congresso - riferisce
l'agenzia Zenit - il presidente del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione ha tenuto
anche una conferenza dal titolo Che cosa è la nuova evangelizzazione e che cosa significa
per la Chiesa?, nell’ambito della quale ha esortato i presenti “a rinnovare l'annuncio
di Gesù Cristo, il mistero della sua morte e risurrezione” e “a risuscitare la fede
in Lui attraverso il cambiamento di vita”. “La Chiesa esiste per portare il Vangelo
ad ogni persona, indipendentemente dalla loro ubicazione. – ha sottolineato inoltre
Fisichella -. Il comando di Gesù è così trasparente, che non permette alcun tipo di
fraintendimento, e nessun alibi. Coloro che credono nella sua parola, vengono inviati
sulla strada del mondo per annunciare la promessa della salvezza”. “Non si può realizzare
la nuova evangelizzazione senza i nuovi evangelizzatori” ha concluso l’arcivescovo.
Essere evangelizzatore, quindi, è una chiamata necessaria ad “assicurarsi che tutti
possano ascoltare il Vangelo di Gesù, credere in Lui e invocare il suo nome.” “La
nomina – ha aggiunto - arriva il giorno del battesimo e chiama ogni credente in Cristo
a diventare un affidabile portatore di buone notizie contenute nei suoi insegnamenti”.
La nuova evangelizzazione è, dunque, una chiamata non solo per i sacerdoti, secondo
il presidente del dicastero Vaticano, anzi “un ruolo particolare lo hanno le persone
che vivono l'esperienza di fede nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti”.
Ha fatto seguito a mons. Fisichella, il vescovo Grzegorz Ryś, presidente del Gruppo
per la Nuova Evangelizzazione presso la Conferenza episcopale polacca, che ha affermato
che “la nuova evangelizzazione non è una strategia di sopravvivenza”, ma una necessità
in quanto “la fede bisogna sempre condividerla con gli altri”. Come ha sottolineato
per Kai (Agenzia di Informazioni Cattolica in Polonia), don Artur Godnarski, segretario
del Gruppo per la Nuova Evangelizzazione, lo “scopo” del Congresso “è stato l’unione
degli ambienti della nuova evangelizzazione, la presentazione delle loro attività,
la preghiera per la nuova evangelizzazione in Polonia.” Il Congresso ha dato, quindi,
impulso, ai laici e ai sacerdoti, ad essere maggiormente impegnati in essa. Richiamando
le parole di don Godnarski: “La Chiesa si trova oggi di fronte a una grande sfida:
animare le persone che vanno in chiesa per assicurare la condivisione dell'esperienza
di fede con le persone che non la praticano”. (R.P.)