2012-08-01 14:12:46

Perù: il cardinale Cipriani chiede istruzione per tutti i giovani del Paese


Il fermo proposito della Chiesa del Perú di collaborare al processo educativo dei giovani a tutti i livelli, sia nelle scuole pubbliche che in quelle private, delle elementari fino agli istituti di grado superiore, è stata ribadita dal cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo di Lima, nel corso dell’omelia per la solenne messa celebrata, domenica scorsa, nella cattedrale della capitale in occasione del 191.mo anniversario d’indipendenza del Paese sudamericano. Nella chiesa gremita di fedeli per la solenne celebrazione, alla quale ha fatto seguito il canto del Te Deum, il porporato ha sottolineato che «è molto importante riuscire a facilitare l’accesso all’istruzione anche alle persone più povere e più umili». Nel corso dell’omelia - riferisce L'Osservatore Romano - l’arcivescovo di Lima ha voluto precisare che «la Chiesa cattolica in Perú è molto rispettosa delle leggi in vigore nel Paese e dei trattati internazionali che condizionano la politica del suo Governo». In coerenza a questa impostazione «anche nella proposta educativa che la Chiesa ha sempre offerto alla popolazione del Paese non c’è mai stato il seme dell’intolleranza e neppure la pretesa d’imporre un pensiero unico». Per il porporato «l’educazione dei giovani è una responsabilità assai importante per i loro genitori e che ha una diretta influenza sul fututo degli studenti stessi ma anche su quello dell’intera nazione e, per questo, la responsabilità educativa nelle mani di chi avanza violente e superate proposte ideologiche. Non continuate a farvi ingannare — ha aggiunto l’arcivescovo di Lima rivolto ai fedeli — da chi vi ha fatto delle false promesse che noi tutti abbiamo visto fallire». In un’altra parte della sua lunga omelia, l’arcivescovo Cipriani Thorne ha messo in evidenza che «una corretta relazione tra la libertà e la legge è di vitale importanza per il funzionamento delle istituzioni nazionali e questa relazione deve essere intesa per garantire il benessere di tutti i cittadini, senza alcuna eccezione». Inoltre, il porporato ha ribadito «la grande importanza che deve essere attribuita al rispetto delle leggi; un rispetto — ha aggiunto — che è il metodo più efficace per prevenire il libertinismo che non solo impedisce l’esercizio delle reali libertà protette da un efficacie quadro giuridico, ma danneggia anche l’ordine pubblico». Per l’arcivescovo di Lima «la cultura della tolleranza e del dialogo sarà utile ed efficace se in loro splende la verità» e per impedire che il dialogo «possa essere scambiato per un atteggiamento timoroso bisogna che la legge venga sempre applicata con fermezza». Nell’ultima parte dell’omelia, l’arcivescovo Cipriani Thorne ha sottolineato che la Chiesa cattolica non è un partito politico, un’ideologia sociale o una organizzazione internazionale per l’armonia sociale e il progresso materiale. «La Chiesa — ha affermato — insegna a tutti i peruviani ad amare la propria patria e a proteggere la sua unità. Certamente è ora il tempo di considerare il Perú come la patria di tutti noi uniti in un’unica famiglia che comprenda la società civile, le Forze armate, i ceti urbani, le popolazioni rurali, i gruppi nativi. Ora è il tempo di unirci sotto un’unica bandiera, un medesimo inno e una Costituzione comune senza reclamare parti di potere subalterno. Questo è il momento di smascherare le intenzioni di quanti ancora insistono nel volere prendere il controllo del potere con la forza». (R.P.)







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