2012-08-01 08:50:02

Mali: Amnesty denuncia "sparizioni, uccisioni e torture"


Decine di sparizioni, uccisioni extragiudiziali e torture commesse dalla giunta militare nei confronti di soldati e poliziotti fedeli all’ex presidente Toure’, coinvolti nel tentativo di contro-colpo di stato del 30 aprile, sono state denunciate da Amnesty International in un rapporto sul Mali diffuso ieri e ripreso dall'agenzia Sir. Nei giorni successivi al fallito tentativo di rovesciare la giunta militare del capitano Sanogo, numerosi soldati sono stati arrestati e portati alla base militare di Kati, a nord della capitale Bamako, quartier generale della giunta. Almeno 21 detenuti sono stati prelevati nottetempo dalle loro celle e di loro non si è più saputo nulla. Gli altri sono stati sottoposti a torture e abusi sessuali per oltre 40 giorni. “Le autorità del Mali hanno il dovere di indagare su tutti i casi che abbiamo documentato. I responsabili delle brutali vendette devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni”, ha dichiarato Gaetan Mootoo, ricercatore sull’Africa occidentale di Amnesty. L’organizzazione è anche preoccupata per la sorte di un gruppo di soldati rapiti dai militari fedeli alla giunta il 1° maggio, mentre erano ricoverati nell’ospedale Gabriel Toure’ di Bamako. Amnesty ricorda che le autorità “hanno l’obbligo di rendere noto dove si trovino tutti i poliziotti e i soldati scomparsi all’inizio di maggio”. Sul piano umanitario l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Antonio Guterres è in visita nel Burkina Faso per osservare di persona la situazione umanitaria sempre più critica degli oltre 100mila rifugiati maliani e il suo impatto sui paesi vicini. Dall'inizio del conflitto lo scorso gennaio oltre 250mila maliani sono fuggiti nei vicini Burkina Faso, Mauritania e Niger, mentre si calcola che altri 167mila siano sfollati all'interno del Paese. Considerando la crisi a livello regionale, sarebbero 10 milioni secondo le stime le persone che hanno bisogno di assistenza d'emergenza a causa delle precipitazioni irregolari, mancati raccolti, alti prezzi dei generi alimentari oltre che del conflitto. (R.P.)







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