Economia: Obama chiede a Monti azioni decise per l'euro. Attesa per le misure che
oggi annuncerà la Fed
Un’azione decisa per evitare una disfatta dell’euro. E’ la richiesta del presidente
americano Obama, in una telefonata avuta nella notte con il premier italiano Monti,
da giorni impegnato in un tour europeo per fare il punto sulla situazione economica
nell’area euro. Una richiesta importante in vista delle decisioni che oggi prenderà
la Federal Reserve per dare slancio all’economia Usa. Attesa pure per le misure della
Bce che saranno annunciate domani. Nell’incertezza i mercati ieri hanno chiuso tutti
in negativo. A pesare anche il no di Berlino alla licenza bancaria del fondo Salva
Stati e i dati sull’occupazione in Europa. Il servizio di Laura Serassio:
Disoccupazione
ancora record nei Paesi dell’area euro: Eurostat, l‘ufficio statistico dell’Unione
europea, certifica un 11,2% a giugno, pari al mese precedente: il livello più alto
dalla creazione della zona euro nel ’99. Le cifre che riguardano l’impiego segnano
una cattiva performance anche nell’Unione a Ventisette, dove il 10,4% della popolazione
attiva è senza lavoro. Dati che preoccupano anche la Germania, tanto da far dire al
Ministro del lavoro, Ursula von der Layen, che il crollo della zona euro avrebbe effetti
drammatici sul mercato occupazionale tedesco. Ma Berlino, ieri, è stata al centro
dell’attenzione soprattutto per le nette posizioni contro l’ipotesi di concedere la
licenza bancaria al Fondo salva Stati: permettere al Fondo di acquistare titoli di
Stato dei Paesi in difficoltà e poi rifinanziarsi illimitatamente presso la Bce spazzerebbe
i dubbi sulla potenza di fuoco contro la speculazione, ma il Ministero tedesco delle
finanze taglia corto: “non ce n’è bisogno e l’argomento non è sul tavolo”. Una posizione
che ha contribuito a raffreddare i mercati, proprio mentre il Premier italiano, Mario
Monti, e il Presidente francese François Hollande, da Parigi, ribadivano l’impegno
a fare di tutto per salvaguardare la moneta unica.
Dunque il premier italiano
Monti, dopo la tappa parigina, sarà oggi a Helsinki, per poi trasferirsi domani a
Madrid. Un tour, spiega lo stesso presidente del Consiglio, che ha come obiettivo
la messa in sicurezza dell'euro e l’impulso alla crescita. Salvatore Sabatino ne
ha parlato con l’economista Tito Boeri:
R. - Dopo
le dichiarazioni di Draghi della scorsa settimana a questo punto si tratta di far
sì che l’azione della Bce venga adeguatamente sostenuta dai governi nazionali e in
questo senso il ruolo di Monti in questo momento è molto importante.
D. – A
Helsinki, Monti dovrà convincere i finlandesi della necessità di pensare all’integrazione
europea in modo più solidale. Un chiaro riferimento alla Grecia?
R. – Non solo
la Grecia. I finlandesi si erano espressi contrariamente a qualsiasi azione della
Banca centrale europea nell’acquisto dei titoli anche spagnoli e italiani. Qui l’asse
è solidarietà da una parte e dall’altra cessione di sovranità. Quindi bisogna senz’altro
convincere i finlandesi sul fatto che senza agire su questo piano, poi, le sorti dell’intera
unione monetaria sono in pericolo e a quel punto anche Paesi forti come la Finlandia
rischiano.
Sancito ieri a Brasilia l’ingresso del Venezuela nel Mercosur, il
mercato comune sudamericano. Un ingresso osteggiato dal Paraguay sospeso però dall’organizzazione
dopo la destituzione dell’ex presidente Lugo. Il servizio di Francesca Ambrogetti:
Dopo sei anni
di attesa il MERCOSUR ha finalmente aperto le porte al Venezuela. “Il nostro blocco
si estenderà dalla Patagonia ai Caraibi, ci consolideremo come potenza energetica
e alimentare globale e saremo la quinta economia del mondo” ha detto Dilma Roussef,
presidente del Brasile. La ceremonia di ammissione si è svolta ieri a Brasilia alla
presenza dei capi di stato degli altri paesi membri. Argentina e Uruguay. Assente
il Paraguay ostile all’inserimento del Venezuela. I paesi del blocco hanno deciso
di sospenderlo dopo la destituzione del presidente Lugo giudicata poco democratica.
“Il sud è diventato ora il nostro nord” ha affermato Hugo Chavez che ha definito storica
la decisione. Entusiasta anche Cristina Kirchner “Con il Venezuela il nostro blocco
risolve l’equazione del 21.mo secolo: energia, minerali, alimenti, scienza e tecnología”,
ha sostenuto la presidente argentina. Il nuovo MERCOSUR avrà 270 milioni di abitanti
e l’83% del Pil della regione. Prima del vértice Dilma Roussef e Chavez hanno firmato
un primo importante accordo commerciale: il Brasile venderà aerei al Venezuela che
aumenterá le forniture del greggio.Alcune voci discordanti per lo stile particolare
con cui il leader venezuelano gestisce i rapporti internazionali. Ma in questa occasione
Chavez ha affermato di voler migliorare le relazioni con gli altri paesi del continente,
compresi gli Stati Uniti.