2012-08-01 08:08:13

Economia: Obama chiede a Monti azioni decise per l'euro. Attesa per le misure che oggi annuncerà la Fed


Un’azione decisa per evitare una disfatta dell’euro. E’ la richiesta del presidente americano Obama, in una telefonata avuta nella notte con il premier italiano Monti, da giorni impegnato in un tour europeo per fare il punto sulla situazione economica nell’area euro. Una richiesta importante in vista delle decisioni che oggi prenderà la Federal Reserve per dare slancio all’economia Usa. Attesa pure per le misure della Bce che saranno annunciate domani. Nell’incertezza i mercati ieri hanno chiuso tutti in negativo. A pesare anche il no di Berlino alla licenza bancaria del fondo Salva Stati e i dati sull’occupazione in Europa. Il servizio di Laura Serassio: RealAudioMP3

Disoccupazione ancora record nei Paesi dell’area euro: Eurostat, l‘ufficio statistico dell’Unione europea, certifica un 11,2% a giugno, pari al mese precedente: il livello più alto dalla creazione della zona euro nel ’99. Le cifre che riguardano l’impiego segnano una cattiva performance anche nell’Unione a Ventisette, dove il 10,4% della popolazione attiva è senza lavoro. Dati che preoccupano anche la Germania, tanto da far dire al Ministro del lavoro, Ursula von der Layen, che il crollo della zona euro avrebbe effetti drammatici sul mercato occupazionale tedesco. Ma Berlino, ieri, è stata al centro dell’attenzione soprattutto per le nette posizioni contro l’ipotesi di concedere la licenza bancaria al Fondo salva Stati: permettere al Fondo di acquistare titoli di Stato dei Paesi in difficoltà e poi rifinanziarsi illimitatamente presso la Bce spazzerebbe i dubbi sulla potenza di fuoco contro la speculazione, ma il Ministero tedesco delle finanze taglia corto: “non ce n’è bisogno e l’argomento non è sul tavolo”. Una posizione che ha contribuito a raffreddare i mercati, proprio mentre il Premier italiano, Mario Monti, e il Presidente francese François Hollande, da Parigi, ribadivano l’impegno a fare di tutto per salvaguardare la moneta unica.

Dunque il premier italiano Monti, dopo la tappa parigina, sarà oggi a Helsinki, per poi trasferirsi domani a Madrid. Un tour, spiega lo stesso presidente del Consiglio, che ha come obiettivo la messa in sicurezza dell'euro e l’impulso alla crescita. Salvatore Sabatino ne ha parlato con l’economista Tito Boeri: RealAudioMP3

R. - Dopo le dichiarazioni di Draghi della scorsa settimana a questo punto si tratta di far sì che l’azione della Bce venga adeguatamente sostenuta dai governi nazionali e in questo senso il ruolo di Monti in questo momento è molto importante.

D. – A Helsinki, Monti dovrà convincere i finlandesi della necessità di pensare all’integrazione europea in modo più solidale. Un chiaro riferimento alla Grecia?

R. – Non solo la Grecia. I finlandesi si erano espressi contrariamente a qualsiasi azione della Banca centrale europea nell’acquisto dei titoli anche spagnoli e italiani. Qui l’asse è solidarietà da una parte e dall’altra cessione di sovranità. Quindi bisogna senz’altro convincere i finlandesi sul fatto che senza agire su questo piano, poi, le sorti dell’intera unione monetaria sono in pericolo e a quel punto anche Paesi forti come la Finlandia rischiano.

Sancito ieri a Brasilia l’ingresso del Venezuela nel Mercosur, il mercato comune sudamericano. Un ingresso osteggiato dal Paraguay sospeso però dall’organizzazione dopo la destituzione dell’ex presidente Lugo. Il servizio di Francesca Ambrogetti: RealAudioMP3

Dopo sei anni di attesa il MERCOSUR ha finalmente aperto le porte al Venezuela. “Il nostro blocco si estenderà dalla Patagonia ai Caraibi, ci consolideremo come potenza energetica e alimentare globale e saremo la quinta economia del mondo” ha detto Dilma Roussef, presidente del Brasile. La ceremonia di ammissione si è svolta ieri a Brasilia alla presenza dei capi di stato degli altri paesi membri. Argentina e Uruguay. Assente il Paraguay ostile all’inserimento del Venezuela. I paesi del blocco hanno deciso di sospenderlo dopo la destituzione del presidente Lugo giudicata poco democratica. “Il sud è diventato ora il nostro nord” ha affermato Hugo Chavez che ha definito storica la decisione. Entusiasta anche Cristina Kirchner “Con il Venezuela il nostro blocco risolve l’equazione del 21.mo secolo: energia, minerali, alimenti, scienza e tecnología”, ha sostenuto la presidente argentina. Il nuovo MERCOSUR avrà 270 milioni di abitanti e l’83% del Pil della regione. Prima del vértice Dilma Roussef e Chavez hanno firmato un primo importante accordo commerciale: il Brasile venderà aerei al Venezuela che aumenterá le forniture del greggio.Alcune voci discordanti per lo stile particolare con cui il leader venezuelano gestisce i rapporti internazionali. Ma in questa occasione Chavez ha affermato di voler migliorare le relazioni con gli altri paesi del continente, compresi gli Stati Uniti.












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