Sierra Leone: allarme e preoccupazione per un'epidemia di colera
Freetown, la capitale della Sierra Leone, è oggi il centro di un’epidemia di colera,
dopo il primo caso confermato emerso nel nord del Paese nel mese di febbraio. Il 18
luglio, il primo caso segnalato proveniva da Marbella, una baraccopoli vicino al centro
della città, dove un gran numero di persone si incontrano continuamente nel mercato
che è aperto 24 ore su 24. Secondo il Ministero della Sanità locale, ogni giorno nella
zona si registrano 40 nuovi casi. A Freetown e nell’area occidentale limitrofa, sono
stati riportati 410 casi e 9 decessi. Il tasso di mortalità è del 2% ed è abbastanza
preoccupante, si tratta della peggiore epidemia registrata nel Paese dopo quella del
2007. Obiettivo del Ministero ora è quello di contenere la malattia e bonificare l’ambiente.
Da gennaio - riferisce l'agenzia Fides - in Sierra Leone sono stati registrati esattamente
4.249 casi e 76 decessi a causa del colera. Su una popolazione di 6 milioni di abitanti,
4 mila casi sono una cifra enorme. Gli esperti temono che il picco della pandemia
non sia ancora stato raggiunto. Il governo nella capitale ha creato tre Centri di
emergenza per gestire nuovi casi e tutte le cliniche stanno fornendo cure gratuite
per il colera. Tuttavia a Marbella, area ad alta densità di popolazione, a causa dell’impraticabilità
delle strade e del sovraffollamento del mercato, gli abitanti non hanno accesso ai
servizi igienico sanitari e le abitazioni si trovano tutte molto vicine le une alle
altre. Questa situazione è aggravata dall’igiene precaria, dalla mancanza di acqua
potabile e dalla scarsa gestione degli alimenti nella zona del mercato, che costituiscono
tutti fattori di rischio per il proliferare dell’epidemia. (R.P.)