2012-07-30 10:32:21

Argentina: la Chiesa a fianco dei senzatetto


Una grave emergenza abitativa sta creando tensioni e disordini nella cittadina argentina di Reconquista. Circa cinquecento famiglie hanno occupato nei giorni scorsi terreni pubblici e privati generando problemi di ordine pubblico. In questo difficile contesto la commissione giustizia e pace, la Caritas e la pastorale aborigena di Reconquista, preoccupati per ciò che sta accadendo, ed esprimendo la vicinanza ai senzatetto, hanno sottolineato che «Dio ha destinato la terra e tutto ciò che essa contiene all’uso di tutti gli uomini e i popoli. Di conseguenza - riferisce L'Osservatore Romano - i beni creati devono giungere a tutti in modo equo sotto l’egida della giustizia e in compagnia della carità. Quello che sta accadendo nella nostra città mette a nudo il problema della carenza di alloggi e la disperata ricerca di tante famiglie che aspirano a un alloggio decente per poter vivere. Questa situazione svela la mancanza di risposta da parte degli amministratori, per risolvere un problema delicato per tutti, eppure così noto a tutti i livelli dello Stato (sia provinciale che nazionale), che dovrebbero destinare risorse e mezzi adeguati per porre rimedio alla situazione. Pensiamo che sia necessario mettere in atto insieme vie di dialogo e creare uno spazio di sincera ricerca di soluzioni in modo progressivo e partecipativo, in risposta alle varie posizioni, ma senza perdere di vista il bene comune. Allo stesso modo, crediamo che il rispetto per il diritto di ciascuno ci impedisce di giustificare come un mezzo giusto di richiesta l’usurpazione di terreni, sia pubblici che privati. Ci sarà giustizia anche in questo campo, solo se verranno garantiti i legittimi diritti di tutti gli abitanti. La Chiesa, attraverso la Caritas, la commissione giustizia e pace, insieme ad altre Organizzazioni non governative (ong) ed enti come il servizio giuridico di solidarietà, è testimone della lotta di molte famiglie, che senza rinunciare alla loro responsabilità civile, cercano di ottenere un pezzo di terra, un tetto dove poter vivere e crescere i propri figli con dignità. Con questo stesso spirito continuiamo a seguire i processi di partecipazione nella gestione, aggiudicazione e appropriazione per l’accesso e la regolamentazione di terre e abitazioni, cercando di far sì che queste esperienze ispirino e generino politiche pubbliche di inclusione e di radicamento. Per un vero cambiamento — hanno concluso — l’impegno deve venire dalle persone e dalle istituzioni». Intanto, nei giorni scorsi, in occasione della Giornata dell’indipendenza dell’Argentina, l’arcivescovo di Mendoza, mons. José María Arancibia ha sottolineato che «una grande nazione non può fondarsi su falsi ideali, né sul beneficio di pochi, ma deve preoccuparsi di difendere i deboli. Dobbiamo impegnarci a costruire una comunità tutti insieme, dove tutti possano crescere nella pace e nel benessere». (R.P.)







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