2012-07-29 14:40:33

Riaperto il sito archeologico di Santa Rosa in Vaticano


È stato riaperto da poco al pubblico il sito archeologico di Santa Rosa, un importante nucleo di edifici sepolcrali che fa parte della più grande necropoli romana sepolta sotto il Colle vaticano. Angelica Ciccone ha intervistato il dott. Giandomenico Spínola, archeologo, responsabile del reparto di antichità classiche dei Musei Vaticani che ha diretto gli scavi a partire dal 2003:RealAudioMP3

R. - Il sito archeologico di Santa Rosa è un settore di uno scavo ben più ampio e che riguarda un tratto della via triumphalis che passava in Vaticano ai cui lati ci sono alcune tombe; è una parte di una necropoli molto importante perché è conservata in una maniera eccezionale.

D. - Qual è l’importanza storica e culturale del sito e quali sono state le scoperte più interessanti in questi anni?

R. – I primi scavi risalgono addirittura agli anni ’30; poi, altri sono degli anni ’50 e le zone scavate da noi sono state scavate nel 2003-2004, e ancora l’anno scorso per ricollegare aree differenti. L’importanza è costituita soprattutto nel fatto che a Roma si conservano molto bene le tombe monumentali - come il mausoleo di Adriano, Cecilia Metella - e quindi mausolei sia imperiali ma anche di ricchi privati. Viceversa, la nostra necropoli sotto l’autoparco e sotto Santa Rosa e sotto la Fontana della Galera e sotto l’Annona, conservano tracce di sepolture per lo più popolari. Sono tombe di cavalieri. Le sepolture popolari spesso, nelle fonti, hanno lasciato pochi documenti, quindi noi abbiamo modo di conoscere le tradizioni sepolcrali e funerarie degli strati della popolazione romana medio-bassi: schiavi e liberti. Una frana, tra l’altro, ha conservato questi scavi in maniera eccezionale per cui abbiamo veramente trovati gli oggetti di culto e gli oggetti relativi agli usi funerari esattamente come furono lasciati duemila anni fa.

D. – Gli scavi nella necropoli vaticana sono ancora in corso. Quanto crede ci sia ancora da portare alla luce?

R. – Teoricamente, se noi scavassimo al di sotto di gran parte delle strutture dell’attuale Stato Città del Vaticano troveremmo qua e là tracce di questa necropoli che doveva estendersi praticamente su tutto il versante del colle verso Prati: si tratta quindi di una zona di sepoltura immensa. Solo l’anno scorso abbiamo fatto uno scavo, non dipeso da lavori edili, e quindi uno scavo secondo le tecnologie più moderne metodologie stratigrafiche che ci ha permesso di avere dati molto più sostanziosi sull’area archeologica. Però è altrettando evidente che se noi intervenissimo in lavori edili di altra natura sarebbe facile imbatterci nuovamente in questa grande necropoli.

D. – Che tipo di percorso è stato predisposto per i visitatori che vengono a conoscere la necropoli di Santa Rosa?

R. – Abbiamo realizzato un percorso su passerelle che permette a chi verrà, di entrare nella necropoli e visitarla dall’alto, ma entrando quasi nel percorso stesso della necropoli, per cui la visuale è eccezionalmente vicina e distribuisce anche bene i punti di vista della visita. Poi lungo il percorso abbiamo messo 11 touchscreen che danno la possibilità al visitatore di vedere sia le tombe ricostruite sia un 3D che permette di entrare nelle tombe stesse e di fare una visita virtuale.







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