2012-07-28 13:46:53

Controffensiva dell'esercito di Assad ad Aleppo. Migliaia di civili in fuga


In Siria infuria la guerra civile, che si è spostata nella città settentrionale di Aleppo, vicino al confine con la Turchia. Dopo l’annuncio dell’offensiva da parte delle milizie ribelli, stamani si registrano pesanti bombardamenti dell’esercito di Damasco. Già si contano decine di vittime, mentre il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, torna a lanciare un forte appello alla comunità internazionale che “non può rimanere in silenzio di fronte a questo dramma”. Gli ha fatto eco il ministro degli Esteri russo Lavrov, che ha evidenziato come ad Aleppo si stia consumando una vera e propria tragedia. Decine di migliaia i profughi in fuga dalle violenze. Giancarlo La Vella ne ha parlato con la giornalista italo-siriana, Susan Dabbous, che si trova nella regione:RealAudioMP3

R. – Il flusso di profughi dalla città di Aleppo, che, ricordiamo, dista solo 30 km dal confine turco, si è intensificato negli ultimi giorni. Dati recentissimi dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Umhcr) turco rivelano che in totale sono almeno 42 mila i profughi siriani alloggiati nei campi di raccolta. I campi attualmente sono 7; nei prossimi giorni dovrebbero diventare 10, per accogliere almeno altri 10 mila profughi. La situazione è drammatica ovviamente, perché le persone che fuggono sono in condizioni disperate.

D. – Hai avuto modo di parlare con questa gente?

R. – Oltre a parlare con i profughi, ho avuto l’occasione di parlare con le persone che si trovano letteralmente barricate in casa e che non possono uscire, perché si combatte sotto le loro abitazioni, sotto i balconi e non possono neanche affacciarsi; ci sono giorni in cui non riescono neanche a uscire per fare la spesa… Ricordiamo che, tra l’altro, in questo periodo c’è il Ramadan; quindi dovrebbe essere un periodo di festa in cui, dopo il tramonto, si mangia insieme, si condivide un momento di gioia. Invece questo che si sta vivendo è un momento tristissimo, forse uno dei momenti più tristi per la città di Aleppo. La popolazione civile è sicuramente la più colpita. Purtroppo i due terzi delle persone in fuga sono donne e bambini. Lasciano le case senza portare nulla con sé e il rumore delle bombe oramai è una specie di costante negli ultimi giorni.







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