Angola. Dedicato alla riconciliazione delle famiglie il pellegrinaggio al Santuario
di Muxima
“La riconciliazione delle famiglie”: sarà questo il tema sul quale rifletteranno i
fedeli dell’Angola che tra il 3 ed il 5 agosto compiranno il tradizionale pellegrinaggio
al Santuario di Nostra Signora di Muxima, nel sud del Paese. Un evento molto atteso
che, anche grazie alle migliorie effettuate sulle strade di accesso, quest’anno fa
prevedere almeno un milione di partecipanti. A presiedere la Messa inaugurale del
pellegrinaggio sarà il vicario generale della diocesi di Luanda, padre Andoni Kiepa,
mentre il nunzio apostolico in Angola, mons. Novatus Rogambua, guiderà la Veglia notturna
ed il vescovo della diocesi suffraganea di Cabinda, mons. Filomeno Vieria Dias, presiederà
la Messa conclusiva, domenica 5 agosto. Durante le celebrazioni, le intenzioni di
preghiera saranno incentrate sull’Anno della fede – che avrà inizio l’11 ottobre ed
è stato indetto da Benedetto XVI per commemorare il 50.mo anniversario del Concilio
Vaticano II – e sulla nuova evangelizzazione, alla quale è dedicato il prossimo Sinodo
generale dei vescovi. Messe speciali saranno poi riservati ai malati, mentre il programma
degli eventi prevede anche la Via Crucis. Programmato, di solito, nella prima settimana
di settembre, quest’anno il pellegrinaggio è stato anticipato a causa delle elezioni
presidenziali e legislative, che si terranno in Angola il 31 agosto. Il Santuario
di Muxima si trova sulle rive del fiume Kwanza, a circa 120 km dalla capitale, Luanda.
Costruito dai portoghesi tra il 1594 e il 1602, è il Santuario più caro alla pietà
popolare angolana, tanto che i fedeli lo chiamano “casa di Mamã Muxima” e si rivolgono
alla Vergine con l’affettuoso nome di “Mamã do coração", “mamma del cuore”. Lo stesso
Benedetto XVI, ricevendo i vescovi di Angola e São Tomé in visita ad limina nell’ottobre
2011, concluse il suo discorso dicendo: “Vi affido alla protezione della Vergine Maria,
tanto amata nelle vostre nazioni soprattutto nel santuario di Mamã Muxima”. (I.P.)