Onu: ultime ore per i negoziati sul Trattato sul commercio delle armi
Sono almeno cinque i principali punti della bozza del Trattato sul commercio delle
armi convenzionali (Att, Arms Trade Treaty) che non convincono la società civile internazionale.
Nel testo presentato alle Organizzazioni non governative e frutto dei lavori della
Conferenza in corso a New York non si fa in particolare riferimento al controllo di
munizioni, parti e componenti, una delle questioni su cui avevano fatto opposizione
gli Stati Uniti. Secondo un documento diffuso da Control Arms, rete di cui fanno parte
diverse grandi Ong, il testo “consente agli Stati di evadere i controlli sulle armi
attraverso i programmi di assistenza militare o le donazioni”. Gli altri tre punti
che suscitano dubbi, perplessità e opposizioni - riferisce l'agenzia Misna - sono
la mancanza di riferimenti alle regole che dovrebbero impedire i trasferimenti di
armi verso quei Paesi che non rispettano gli standard internazionali sui diritti umani;
la possibilità, per gli Stati, di “interpretare” norme e obblighi secondo propri criteri
e non secondo standard universalmente riconosciuti; la possibilità di rispettare contratti
in essere, sebbene nel frattempo siano cambiati i riferimenti che avevano consentito
in precedenza i trasferimenti. Gli emendamenti al testo dovrebbero essere presentati
e valutati nelle ultime ore che restano prima della conclusione dei lavori prevista
oggi. Nelle quattro settimane della conferenza è risultato chiaro come molti Paesi,
in particolare tutti i principali produttori di armi ma anche i maggiori acquirenti,
abbiano tentato di difendere i rispettivi interessi rallentando i negoziati e ostacolando
la stessa partecipazione della società civile. I lavori della Conferenza dell’Onu
per il Trattato sul commercio di armamenti sono cominciati il 2 luglio. Fino a domani
i rappresentanti di 193 Stati negozieranno quello che è considerato dalla società
civile internazionale un atto fondamentale per controllare il commercio di armi con
regole chiare e condivise. Notevoli sono state le pressioni perché il Trattato comprenda
anche le armi leggere e le munizioni che hanno spesso alimentato i conflitti degli
ultimi decenni in Africa e in altre regioni del Sud del mondo. (R.P.)