Bolivia: si dell'Osa al referendum voluto dagli indigeni sul parco Tipnis
“In generale, qualsiasi processo teso a rafforzare la democrazia e i processi di partecipazione
è il benvenuto. La consultazione punta a garantire al democrazia, perciò la vediamo
di buon occhio”. Parlando all’agenzia statale ‘Abi’, il rappresentante dell’Organizzazione
degli Stati Americani (Osa) a La Paz, Eduardo Enrique Reina, ha dato la sua approvazione
al referendum che il governo ha convocato sul controverso progetto di una strada che
attraverserà il Territorio indigeno del Parco naturale Isiboro Sécure (Tipnis), situato
tra i dipartimenti di Beni (nord) e Cochabamba (centro). Con la consultazione, l’esecutivo
del primo presidente indigeno, Evo Morales, auspica di arginare il malcontento delle
popolazioni native locali che da mesi protestano contro il progetto: a partire dal
29 luglio le 63 comunità indigene del Tipnis potranno esprimere il loro parere sulla
strada che dovrebbe collegare la località di Villa Tunari a San Ignacio de Moxos,
in Amazzonia; solo una parte della vasta rete autostradale concepita per unire gli
oceani Atlantico e Pacifico tagliando in due l’Amazzonia. All’Osa - riporta l'agenzia
Misna - la Paz ha chiesto di vigilare sulla consultazione per verificarne la regolarità,
una possibilità che Reina non ha escluso: “Risponderemo in base alle normative dell’Osa
e alle sue possibilità. Tutto dipende dalla ricezione dell’invito a partecipare come
osservatori che attendiamo dal Tribunale supremo”. La pressione dei movimenti nativi,
protagonisti di marce e massicce mobilitazioni anche di fronte al palazzo del governo
nella capitale, ha costretto Morales a sospendere temporaneamente il progetto fino
alla realizzazione del referendum. (R.P.)