Perù. Il presidente dei vescovi all'Università cattolica: rispetti le norme della
Santa Sede
Appello del presidente della Conferenza episcopale peruviana, alle autorità accademiche
dell’Università del Perù perché obbediscano alle decisioni della Santa Sede, che “si
è vista costretta” a togliere a questa istituzione i titoli “Pontificia” e di “Cattolica”.
In una nota diffusa ieri, mons. Salvador Piñeiro García-Calderón, dichiara “la sua
piena adesione alla decisione del Santo Padre”. L’Università del Perù, fondata nel
1917, era stata riconosciuta dalla Santa Sede nel 1942. Il servizio di Roberta
Gisotti.
Il provvedimento,
con decreto del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, era arrivato lo scorso
21 luglio, “a motivo – ricorda il presidente dei vescovi peruviani – della reiterata
resistenza”, di questo ateneo “durante più di 30 anni, ad applicare le norme ecclesiastiche
previste per questo tipo di università”. Ricorda l’arcivescovo Piñeiro García-Calderón
che, nonostante il divieto imposto dalla Santa Sede, l’Università del Perù resta sul
piano amministrativo “persona giuridica della Chiesa cattolica”, cui deve rispettare
“i legittimi diritti” e “sottomettersi alla legislazione canonica” in materia di enti
ecclesiastici, amministrazione di beni ed istituti di istruzione superiore.
Da
qui il richiamo “alla responsabilità delle autorità” accademiche ad adeguare i propri
Statuti alla Costituzione apostolica Ex Corde Ecclesiae del 1990 per garantire “l’identità
e l’orientamento cattolico”. “In questo modo – scrive il presule - si eviterà di continuare
a pregiudicare i diritti della Chiesa al servizio dell’educazione cattolica, tra i
quali è la libertà di cui gode per organizzare le istituzioni educative in piena osservanza
dell’ordinamento legale peruviano e del vigente accordo internazionale tra la Santa
Sede e la Repubblica del Perù. Si rispetterà cosi – conclude il presule – anche il
diritto degli studenti a frequentare un’università che è stata creata e dotata di
un patrimonio per offrire un’educazione cattolica universitaria, nell’ambito della
legittima autonomia che la Chiesa ha sempre riconosciuto a questo tipo di istituzioni”.
Da
ricordare che il rettore dell’Università del Perù, Marcial Rubio Correa, aveva condizionato
“la modifica degli Statuti alla rinuncia da parte dell’arcidiocesi di Lima al controllo
della gestione dei beni dell’Università”.
La vicenda che ha colpito la più
grande università peruviana, tra le principali dell’America Latina, vede ora spaccata
la comunità accademica. Da un lato l’Assemblea dell’università ha deplorato in un
comunicato la decisione della Santa Sede; dall'altro, docenti, personale ed allievi
riuniti nell’associazione Riva Agüero - intitolata al benefattore che permesso la
fondazione dell’Università - hanno inviato alla stessa Assemblea una lettera (già
oltre mille le adesioni sul web) per chiedere di rientrare nei canoni ecclesiastici.