2012-07-24 14:14:00

Sri Lanka: violenze e abusi sui bambini, allarme rosso nel Paese


È allarme in Sri Lanka per gli episodi di violenze, stupri e abusi su minori in continua crescita: da gennaio 2012, sarebbero 975 i casi registrati dalla polizia e 20mila le denunce ricevute dalla National Child Protection Authority (Ncpa). Uno degli ultimi episodi saliti agli onori della cronaca, riguarda una ragazza di 13 anni, vittima di uno stupro di gruppo da parte di quattro uomini. Uno di questi sarebbe un funzionario dell'amministrazione di Tengalle; un altro, un uomo d'affari proprietario di diversi alberghi. Nonostante la giovane abbia riconosciuto i suoi aggressori, nessuno è ancora stato arrestato. Dati del ministero per lo Sviluppo del bambino e della donna - riferisce l'agenzia AsiaNews - parlano di almeno 6.343 casi di stupro e 15.158 casi di abusi su minori negli ultimi cinque anni. In tale arco di tempo, le violenze sessuali su ragazze sono cresciute in modo esponenziale: 799 casi nel 2006; 805 nel 2007; 914 nel 2008; 922 nel 2009; 1.089 nel 2010; 1.169 nel 2011. Secondo M.L.A.M Hisbullah, viceministro per lo Sviluppo del bambino e della donna, il motivo principale dell'aumento degli episodi è un forte abbassamento dei livelli di istruzione, che va ad aggiungersi alla condizione di globale impunità di cui godono gli aggressori. A questo, si associa una generale insicurezza provata dai più piccoli; la diffusione tra i più giovani di cellulari con connessione internet; stati di alterazione provocati dal consumo di cocaina e alcol, sempre più facili da reperire; mancanza di educazione sessuale, soprattutto tra gli adolescenti, che sfocia in una maggiore promiscuità, in particolare nel settore tessile. Con i dati alla mano, all'inizio di luglio il dicastero ha portato il problema degli abusi sui minori in parlamento, dove il governo ha promesso "misure più stringenti" in fatto di pene e condanne per gli aggressori. Tuttavia, attivisti e società civile denunciano che al di là di qualche suggerimento, le autorità non hanno messo in moto alcun provvedimento concreto. Per questo, il 21 luglio scorso il National Christian Council (Ncc) e lo Sri Lanka Lama Kriyakari Virayo (La-Kri-Vi) hanno organizzato una Marcia del bambino a Colombo. Migliaia di cristiani - genitori, ragazzi, sacerdoti e suore - hanno partecipato, sfilando per la capitale con manifesti scritti in lingua tamil, singalese e inglese. Il raduno ha alternato attività ludiche, come esibizioni e piccoli spettacoli, a momenti di protesta, per sensibilizzare la popolazione. (R.P.)







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