2012-07-23 08:55:06

Israele: missionarie aiutano le mamme africane vittime di violenza in Sinai


“Per ora i bambini sono 25 ma in futuro chissà” dice all'agenzia Misna suor Azezet Kidane, una delle missionarie comboniane che a Tel Aviv gestiscono l’asilo nido per i figli delle donne africane vittime di violenza. Un’iniziativa nata grazie al contributo di Caritas Padova, ma ancora bisognosa di tanto sostegno. Dall’anno scorso la struttura accoglie per lo più bambini di donne eritree, etiopiche e sudanesi, molte delle quali richiedenti asilo politico. Tutte o quasi tutte sono state vittime di violenza durante il viaggio verso Israele, spesso nella penisola egiziana del Sinai. “Prima che il nido aprisse erano depresse e stavano senza far nulla – dice suor Azezet – ma ora o cercano un lavoro o lo hanno già trovato”. Ai bambini pensano le missionarie e i volontari, tutti qualificati per prestare assistenza nel settore medico e pedagogico. “A stare meglio – sottolinea la comboniana, originaria dell’Eritrea - sono anche i piccoli, stimolati dai giochi e dalle attenzioni dei volontari e incoraggiati dai sorrisi delle mamme”. La sera mamme e bambini tornano negli alloggi messi a disposizione dall’African Refugee Development Center, un’organizzazione che assiste migliaia di rifugiati e richiedenti asilo. Quasi sempre persone in difficoltà, costrette a rinnovare i documenti di tre mesi in tre mesi o a rischio espulsione per aver perso il lavoro. Il mese scorso suor Azezet è stata a Washington per ritirare un premio del governo degli Stati Uniti per il suo impegno contro la tratta degli esseri umani. Con le sue consorelle, ora pensa soprattutto all’asilo nido. (R.P.)







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