2012-07-23 15:44:09

Colorado: killer davanti al giudice. L'arcivescovo di Denver: strage diabolica


Prima udienza per James Holmes l’autore del massacro in un cinema di aurora costato la vita a 12 persone, che ora rischia la pena di morte. Ieri il presidente Barak Obama, ha fatto visita ai familiari delle vittime nell’ospedale di Aurora: 58 le persone rimaste ferite, di cui 11 in modo grave. “Non sono qui come presidente – ha detto – ma come padre e come marito. Oggi qui c’è tutta l’America che pensa a voi”. In segno di lutto, questa settimana in Tv niente spot elettorali del presidente, che non ha parlato di controllo delle armi, ma ha auspicato che si discuta su cosa fare contro “la violenza senza senso” che pervade il Paese. E di “insensata violenza” ha parlato ieri all’Angelus Benedetto XVI esprimendo il suo profondo dolore per l’accaduto. Al microfono di Lydia O’Kane, l’arcivescovo di Denver, mons. Samuel Aquila, esprime gratitudine per la vicinanza manifestata dal Papa e ricorda l’impegno della Chiesa locale nel dare conforto ai parenti delle vittime in special modo ai genitori che hanno perso i loro bambini:

R. – I certainly recognize that the Holy Father…
Sicuramente, il cordoglio espresso dal Santo Padre per tutti noi e specialmente per le vittime, per i feriti e per le loro famiglie, è uno dei modi per essere vicini e solidali a quanti sono stati devastati da questo tragico e malvagio avvenimento; lui ci ha fatto sentire la sua compassione e ha assicurato i familiari delle vittime che prega per loro. Così, in tanti ora si sentono sostenuti dalla preghiera del Santo Padre e dalla vicinanza incoraggiante di tante altre persone in tutto il mondo.

D. – Lei ha recentemente ricevuto il pallio come arcivescovo di Denver e probabilmente sperava di non dover mai vedere qualcosa di simile nella sua arcidiocesi. Come personalmente prova a comprendere e cerca di aiutare per tutta la sofferenza che vede intorno a lei?

R. – Certainly when I received the new Friday morning…
Certamente quando ho ricevuto la notizia, venerdì mattina, la mia memoria è tornata immediatamente al massacro nella Columbine High School, non lontano da Denver, nel 1999 … a quell’orrore! Ho lavorato in stretto contatto con le famiglie, fornendo anche un’assistenza psicologica ai giovani coinvolti. La sofferenza era così forte, così profonda. Le loro domande sono ormai entrate nella mia mente, ma è difficile poter rispondere quando ci si confronta con un male di questo tipo, un male che si può definire diabolico.








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