La memoria cancellata, un decreto legge sopprime l'ex-Discoteca di Stato
Un decreto
legge del 6 luglio 2012 – emanato nell’ambito della famigerata "spending review"
- ha soppresso l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, l’ex-Discoteca
di Stato. Una decisione sconcertante che annulla le funzioni, le competenze e le iniziative
di una struttura che conserva, tutela, promuove e valorizza la più grande collezione
pubblica italiana nel settore. Un patrimonio unico, accumulatosi dal 1928 a oggi,
composto da cinquecentomila supporti audiovisivi: dal cilindro di cera che conserva
la voce di Leone XIII, inciso nel 1903, fino ai nastri digitali, o all'ultimo Dvd.
Un duro colpo alla conservazione della memoria e alla diffusione e allo sviluppo della
cultura italiana, considerato che il pensiero e l'arte del futuro sono sempre fecondati
da quelli del passato. "Paesi come la Francia e come l'Inghilterra si guardano
bene dal toccare i loro archivi sonori e audiovisivi" commenta Alessandro
Portelli, tra i massimi studiosi italiani di 'storia orale'. "Ho l'impressione
che per il Governo tecnico tutto ciò che non produce oscillazioni dello Spread sia
uno spreco e vada buttato via". (A cura di Fabio Colagrande)