Colombia: la Chiesa incoraggia il dialogo fra governo e ribelli nella regione del
Cauca
Le popolazioni indigene del Cauca e il governo colombiano hanno deciso di avviare
un dialogo “al più alto livello” lunedì prossimo, 23 luglio, per cercare una soluzione
alla crisi in corso nella regione del Sud-Ovest della Colombia: a causa della violenza
fra gruppi indigeni e forze dell’ordine, la scorsa settimana vi sono stati due civili
morti e 30 feriti. Nell’area la tensione resta alta: gli indigeni hanno provato a
espellere i membri della base militare in Cauca che, alla fine, è stata rioccupata
dall'esercito e dalla polizia. Il governo del presidente Juan Manuel Santos ha accettato
la proposta di dialogare per risolvere il problema della popolazione del Cauca, stanca
di vivere in mezzo a una “guerra perenne”, vorrebbe liberarsi sia dei presidi delle
Forze dell'ordine, sia dei gruppi guerriglieri delle Farc, per tornare a vivere pacificamente
nelle proprie terre ancestrali. In una nota inviata all’agenzia Fides, il nunzio apostolico,
mons. Aldo Cavalli, deplora energicamente la violenza in questa regione. Partecipando,
domenica scorsa alla celebrazione dei 425 anni della venerazione della Vergine di
Chiquinquirá, nella città di Cucuta, il rappresentante del Santo Padre ha manifestato
molto vivamente l'intenzione della Chiesa: rimanere presente in questa zona, malgrado
la violenza. “La Chiesa sta lì e non se ne va, perché lì c'è la sua gente. La missione
dei sacerdoti - ha riferito il nunzio - è diventata molto difficile ma il loro compito
è fondamentale, e Dio sta con la sua Chiesa”. (R.P.)